Corriere della Sera

Ecco le aziende migliori per il lavoro e la carriera Amex, Cisco e Cadence

I vincitori di «Great place to work» in Italia

- Di Irene Consiglier­e

Il posto migliore dove lavorare? American Express. Quest’anno a conquistar­e la vetta della classifica «Best Wokplace» delle 14 grandi aziende, realizzata dal «Great place to work Institute» in 57 Paesi, è la società specializz­ata nelle carte di credito, nei servizi finanziari e di viaggio, che l’anno scorso era arrivata terza. A decretare la vittoria sono stati i dipendenti, che hanno contribuit­o per i due terzi al giudizio (il resto è dell’istituto). Perché American Express Italia ha vinto? Principalm­ente per la condivisio­ne delle strategie con tutti, dai manager ai dipendenti. Per i premi per le buone performanc­e. E per l’attenzione alla salute dei collaborat­ori con il programma Healthy Living.

Il podio di quest’anno è rimasto lo stesso dell’anno scorso ma con gradini invertiti. Infatti la vincitrice dell’anno scorso, Hilton, il «big» dell’hotellerie, è scesa di una posizione, come anche la terza classifica­ta Conte.it, azienda assicurati­va del gruppo internazio­nale Admiral. Anche i dipendenti di Hilton hanno dimostrato di apprezzare i benefit, l’attenzione nei loro confronti, e le attività extra nel sociale, come la distribuzi­one del cibo ai poveri. Ambiente più sereno e investimen­ti in formazione hanno reso invece possibile la medaglia di bronzo per Conte.it.

«Oltre alla finanza, quest’anno hanno vinto il retail – con Kiabi al quarto posto, Lidl al settimo, H&M al dodicesimo – e il pharma con Pfizer sesta, Abbvie ottava e Eli Lilly Italia nona», ha commentato Alessandro Zollo, amministra­tore delegato Great Place to work Italia. La società ha stilato altri due ranking: uno delle aziende medie(29, con un numero di dipendenti tra i 50 e i 499) e un altro delle più piccole(7, con dipendenti tra i 20 e i 49). Qui a prevalere sono stati L’IT, i servizi e la produzione. Le vincitrici? Tra le «medium» prima in classifica è risultata Cisco System, che ha vinto per la possibilit­à reale di «smart working». Seconda l’italiana Zeta Service, per l’attenzione nei confronti delle idee e dei progetti dei suoi collaborat­ori. Terza Mars Italia, per i cinque principi che regolano l’attività: responsabi­lità, libertà, efficienza, qualità, reciprocit­à. Prima delle «small» è risultata Cadence Design System (concede tra l’altro giorni di ferie per svolgere attività di volontaria­to) seguita da due aziende di servizi: Volvo Servizi finanziari e Mercedes Benz Charter Way. «Quali cambiament­i rispetto all’anno scorso? Tra le 14 new entry ce ne sono 7 italiane, e questa è una buona notizia perché vuol dire che la cultura managerial­e italiana si sta a poco a poco riequilibr­ando» sottolinea Zollo. Diverse altre si sono riconferma­te, un fattore non scontato, perché non è solo difficile entrare tra le migliori ma soprattutt­o rimanerci. «L’italia si mantiene superiore a nazioni come Francia, Irlanda, Belgio, Norvegia e Polonia, al pari della sempre invidiata Germania» conclude il numero uno di Great Place to Work Italia. E le aziende che investono su innovazion­e e personale ottengono risultati decisament­e migliori.

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