La flora intestinale è condizionata da una settantina di fattori
Sono almeno una settantina i fattori che influenzano il microbioma intestinale: vanno dall’età al sesso, dallo stato generale di salute all’assunzione di farmaci, dagli stili di vita (includendo in questi anche la presenza di animali in casa o abitudini quali il fumo) all’alimentazione. Ovviamente farmaci e dieta sono quelli più importanti.
E fra i farmaci non ci sono solo gli antibiotici, ma anche ormoni, assunti come anticoncezionali o come terapia sostitutiva in menopausa, che possono avere effetti sia positivi che e negativi.
Poi ci sono i cibi. Caffè, tè, yogurt e vino rosso sembrano cibi ideali per mantenere in buona salute il microbioma: favoriscono, infatti, la sua biodiversità.
Altri cibi, invece, la riducono. Quali? Il latte intero, le bevande gassate, il pane e la pasta (in eccesso) e in generale quelli ad alto contenuto calorico.
In futuro si dovrà pensare di personalizzare la dieta in base al profilo del microbiota.
Anche gli integratori alimentari come i probiotici (batteri «buoni») e i prebiotici (molecole che agiscono da sole o in collaborazione con i probiotici) vengono utilizzati per modificare la flora batterica. I probiotici in commercio sono limitati, però, a poche specie, soprattutto lattobacilli. La ricerca dovrà trovare il modo di ampliare la gamma dei batteri e soprattutto dare indicazioni su come e quando vanno somministrati. Altrimenti rischiano di fare più male che bene.
Il ruolo dei farmaci Molte medicine, fra cui antibiotici e ormoni possono avere effetti positivi o negativi