Lazio, il recupero di Parisi Ma Zingaretti è in testa
Si profila un testa a testa tra il candidato di centrosinistra Nicola Zingaretti (tra il 30 e il 34%) e l’avversario di centrodestra Stefano Parisi (2630%) con la pentastellata Roberta Lombardi che insegue (25-29%). Alle 23 nel Lazio ha votato il 68,20% degli elettori (non ancora pervenuto il dato di Roma) mentre nella scorsa tornata, spalmata su due giorni, l’affluenza era stata del 70,41%. Secondo i primi exit poll il governatore uscente potrebbe bissare la vittoria del 2013, confermandosi alla guida della Regione. Tallonato dall’azzurro che, al netto dell’investitura tardiva (i leader della coalizione si sono impantanati in lunghe trattative prima di convergere sulla scelta unica) ha riguadagnato punti. Se non fosse che Parisi, oltre a dover recuperare lo svantaggio sui competitor già impegnati nella campagna elettorale, rischiava di scontare la lontananza da Roma: nato nella Capitale 62 anni fa, nel ‘97 si è trasferito nel capoluogo lombardo per lavoro, salvo poi fare la spola tra le due città. E però sulla sua «milanesità», per quanto adottiva e transitoria, gli sfidanti hanno molto insistito additandolo come estraneo ai problemi della Regione, dunque inadatto a governarla.
Ma a dispetto delle iniziali difficoltà, la volata finale lo vede in rimonta sul favorito. Complice l’effetto trainante della coalizione, come indicherebbero le prime dichiarazioni di voto a livello nazionale. La marcatura a uomo si era già palesata con la sua partecipazione al comizio finale di Giorgia Meloni, leader di FDI, a Latina: in piazza del Popolo, a 300 metri dal palco di Zingaretti. Un’occasione di confronto, seppure «in parallelo» che Parisi non ha mancato di cogliere accusando il rivale di aver disertato i faccia a faccia televisivi.
Dato come probabile vincitore, ma i risultati si conosceranno soltanto nel tardo pomeriggio di oggi (lo scrutinio inizia alle 14) Zingaretti ha potuto contare su un centrosinistra unito, a differenza delle Politiche dove il Pd è andato da solo senza l’appoggio di Leu: forte dell’esperienza di governo ai vertici della Pisana, il presidente uscente è riuscito a ricompattare la coalizione. Insegue le teste di serie la grillina Roberta Lombardi, che in serata ha raggiunto il comitato elettorale del M5S Nicola Zingaretti, 52 anni, è il candidato del Pd Stefano Parisi, 61 anni, candidato per il centrodestra all’hotel Parco dei Principi. Dopo il tour in camper, la candidata ha chiuso la campagna elettorale in piazza del Popolo, a Roma, dove ha incassato l’endorsement dell’ex rivale Virginia Raggi. Ricambiata con parole di elogio: segnali di distensione dopo il grande freddo e lo strappo sul «caso Marra» con l’uscita della parlamentare dal mini direttorio chiamato ad affiancare la sindaca nel governo della Capitale. Si ferma a una percentuale che oscilla tra il 2 e il 4% Sergio Pirozzi, in campo da solo con la sua lista civica: una riserva di voti che forse avrebbe potuto spingere la rimonta di Parisi, se il sindaco di Amatrice avesse aderito alla coalizione di centrodestra: voti che, adesso, rischiano di favorire l’antagonista Zingaretti.