Chiamparino a Marchionne: un incontro sul piano Fca
Il progetti di Fca per il futuro si sapranno il primo giugno, quando il ceo Sergio Marchionne presenterà il suo ultimo piano industriale alla guida di Fiat Chrysler. Ma a Torino e dintorni c’è già preoccupazione tra i sindacati e nelle istituzioni locali perché saranno coinvolti gli stabilimenti piemontesi con 20 mila dipendenti. In ballo c’è Mirafiori, dove a fine anno scadono gli ammortizzatori sociali per i 3.700 lavoratori delle carrozzerie, e a cascata gli effetti andranno a coinvolgere i migliaia di lavoratori dell’indotto. Da qui la decisione di una lettera aperta a Sergio Marchionne per chiedere un incontro, firmata dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dai rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Fismic. «Il nostro obiettivo è che Torino, oltre a mantenere le produzioni manifatturiere, rafforzi la vocazione di headquarter ingegneristico di Fca», ha spiegato ieri Chiamparino dopo l’incontro con i sindacati metalmeccanici. «Sappiamo che l’automotive a Torino non è solo Fca — ha detto il vicesindaco Guido Montanari — ma la sperimentazione e la ricerca del gruppo nel campo dell’ibrido e dell’elettrico possono dare forza a tutto il comparto». In piazza Castello, davanti alla Regione, è stato anche organizzato un presidio dei lavoratori. Per i sindacati non si può aspettare giugno. «È positivo l’interesse delle istituzioni, ma il tavolo è quello con l’amministratore delegato» ha osservato Dario Basso, numero uno della Uilm torinese. Per Federico Bellono della Fiom «occorre capire le intenzioni di Fca prima della presentazione del piano. Le prospettive degli stabilimenti Fca devono essere una priorità per il nuovo governo».