Il successo da Potenza a Messina Il Sud dei «nordisti» sopra il 40%
Se Cristo si è fermato a Eboli, Salvini è arrivato fino a Tolve, provincia di Potenza, dove ha raccolto il 49,3 % dei consensi. Sono voti dati al sindaco, Pasquale Pepe, neo senatore della Repubblica, ma sono anche l’emblema della calata a Sud del Carroccio. In Basilicata la Lega ha raggiunto il 7,2% . Nel resto del Mezzogiorno si è attestata attorno al 6. Pepe, 42 anni, proviene da Alleanza Nazionale. E alla corte di Salvini è arrivato attraverso «Il Sud in testa», sigla creata con il salentino Andrea Caroppo, 38 anni, in passato vicino a Fitto. In Puglia la Lega ha fatto incetta di consensi (130 mila): seggi sono scattati per un altro ex di Forza Italia, Roberto Marti, e altri due sono andati al coordinatore regionale Rossano Sasso e alla barese Annarita Tateo. Uno dei grimaldelli usati per scardinare il forziere di voti meridionali è stato il Movimento nazionale sovranista di Gianni Alemanno, presente in tutte le regioni del Sud grazie ad una rete di contatti che risale al periodo in cui l’ex sindaco di Roma guidava il Fronte della Gioventù. Uno dei leader di quella stagione era Marco Cerreto, che nel collegio di Caserta, Avellino e Benevento è stato tra gli artefici della vittoria del romano Claudio Barbaro, membro dell’esecutivo nazionale del movimento sovranista. Limina è un paesino di 800 anime nella Valle d’agrò, in provincia di Messina. Qui la Lega ha sfiorato il 42 per cento dei consensi, e nel comune vicino di Graniti ha superato il 37. Da queste contrade proviene Carmelo Lo Monte, 62 anni. Ex Dc, ex Ppi, ex Udc con Cuffaro, quindi Mpa e anche Psi. A questo giro è stato eletto con la Lega. A Catania non ce l’ha invece fatta il vero pioniere dei leghisti meridionali: Angelo Attaguile, 70 anni, a sua volta democristiano doc, passato con Salvini nel lontano 2013, provenienza Mpa di Lombardo. Balzo storico, che non fa più notizia.