Il centrosinistra vuole Di Pietro per il Molise E lui: no, grazie
Non sarà Antonio Di Pietro il candidato del centrosinistra nella corsa alla presidenza della Regione Molise, il 22 aprile. L’ex pm di Mani Pulite era stato scelto come segnale di discontinuità per il prossimo appuntamento elettorale dopo il tracollo del Partito democratico — e della sinistra — alle Politiche di domenica scorsa, con risultati deludenti sia a livello nazionale che locale (poco più del 15% il risultato del Pd molisano a fronte di oltre il 44 per cento del Movimento 5 Stelle). Ma l’ex ministro ulivista di Romano Prodi ha rifiutato: «No grazie — ha risposto Di Pietro a una domanda della trasmissione «Moby Dick» su Telemolise — sono arrivato da poco (a Montenero di Bisaccia, suo paese natale, ndr) per potare l’olivo e devo sistemare la campagna». Di Pietro, almeno nelle intenzioni, doveva essere la figura di sintesi per una ritrovata intesa della coalizione dopo i numerosi dissapori dei mesi scorsi, che avevano determinato anche clamorosi abbandoni. Il governatore uscente Paolo Frattura si era fatto da parte, seguito subito da Roberto Ruta (di Liberi e uguali), che era stato individuato come il nuovo candidato e che aveva da poco annunciato di aver accettato la sfida. Ora, dopo il «gran rifiuto», la priorità per il centrosinistra molisano è quella di individuare un nuovo candidato. Tra due settimane, infatti, dovranno essere presentate le liste. Di Pietro negli ultimi mesi aveva tentato di presentarsi alle Politiche, ma aveva ricevuto la bocciatura di Matteo Renzi. «Non mi ha voluto perché dice che sono giustizialista», aveva commentato a caldo l’ex magistrato.