Il modo in cui uomini e donne si corteggiano è cambiato, ma sui nuovi codici c’è poca chiarezza Come interpretare nel modo giusto la «muta trattativa» che precede ogni approccio? zona grigia
gioco in cui ciascuno può cambiare idea, avanzare o meno sull’onda dell’emozione. È il suo bello. Ma anche il suo rischio, come dimostra il caso Ansari, l’attore indiano, vincitore del Golden Globe, la cui notte di sesso con una fotografa è stata raccontata dalla medesima su un sito come «la peggiore della sua vita». Il punto? Lei dice di aver perso il controllo della serata dopo esser salita a casa di lui e essere stata indotta a un rapporto sessuale non completo, malgrado le sue richieste di frenare. Lui in un comunicato ha replicato che dalla cena al sesso «tutto lasciava pensare che fosse completamente consensuale». Asari attribuisce ai comportamenti un peso superiore alle parole. Qualcuno potrebbe dire che nel gioco sessuale il negarsi a volte è una tattica per aumentare il desiderio, ma chi decide quando un «no» è un «no»?
Questo è il tema che il New York Times affronta con una newsletter per analizzare cosa sia la «zona grigia» del sesso. Per questo ha lanciato un appello agli studenti dei college americani dove, per arginare il fenomeno degli stupri, sono stati introdotti codici di corteggiamento con precisi step (perché, diciamolo, i tempi più lunghi aiutavano a chiarirsi le idee). Esiste persino un’app che permette alle parti di registrare il proprio preventivo consenso all’atto sessuale. Tutto questo non ha impedito a alcune ragazze consenzienti di denunciare il partner, essendosi sentite violate dalle modalità del rapporto, o avendo realizzato solo in un secondo momento che il proprio non
Comportamenti
È nata una discussione intorno al consenso e alla legittimità di poterlo ritirare in qualsiasi momento, venendo ascoltate
era un consenso consapevole. E di consapevolezza parla il racconto Cat Person, apparso sulla rivista americana The New Yorker, scritto dall’esordiente Kristen Roupenian, che racconta della relazione tra la ventenne Margot e il 34enne Robert. Un flirt nato di persona e alimentato da una messaggistica Whatsapp che induce la ragazza a idealizzare Robert, a desiderarlo, a autoinvitarsi a casa sua malgrado un primo bacio deludente. E a farci sesso con una sensazione di profondo disagio, prima, durante e dopo, che la spinge a abbandonare il ragazzo che, ignaro, continuerà a cercarla.
Ne è nata una discussione che ruota ancora una volta intorno al consenso e alla legittimità di poterlo ritirare in qualsiasi momento, venendo ascoltate. Il che presuppone che salti un altro tabù sessuale, quello che sottintende una sorta di obbligo femminile a non umiliare il maschio (anche solo strategicamente per non perderlo). Un tabù che ha indotto le donne a fingere l’orgasmo e a considerarsi ormai in ballo una volta che il gioco sessuale è avviato. Ora è chiaro che poter ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento rende l’app che lo registra preventivamente inutile e chiama in causa la sensibilità del compagno. Con questa discussione si è intersecata la campagna antimolestie che, come abbiamo detto, riguarda i rapporti asimmetrici, ma che va a cadere sempre sullo stesso punto: la capacità dell’uomo di relazionarsi rispettosamente con una donna. Messaggio che ora andrebbe riempito di contenuti positivi per evitare che gli uomini si arrocchino sulle proprie posizioni, sottraendosi del tutto al proprio ruolo nella schermaglia amorosa.