Bouchet: la pensione da 511 euro? Non mi hanno versato i contributi
Protagonista di Metti la nonna in freezer Barbara Bouchet, che è la nonna del titolo, è stata in realtà scongelata a 73 anni. «Il cliché da diva sexy mi perseguita. Lo dico da tempo: fatemi vecchia e brutta, non è un problema, ma nessuno riesce a vedermi in ruoli diversi da quelli delle commedie sexy degli anni 70. La mia nipotina, Serena Filippone che fa l’aiuto regista, mi ha detto: zia stanno cercando il ruolo di una donna della tua età, ma muori subito. Per me è stato uno scalino, è un piccolo ruolo, ma serve a far vedere che io posso fare anche altro». Ora è contenta: capelli bianchi, vestito sciatto e volto sciupato, così appare nella commedia nera diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (al cinema dal 15 marzo) con Fabio De Luigi e Miriam Leone, la storia di una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna e pianifica una truffa per continuare ad incassarla quando muore. A proposito di pensione, la sua è di 511 euro: «Mi fa ridere ora quest’attenzione sulla mia pensione, ma quando l’ho saputo mi sono messa a piangere davvero, pensavo che con 120 film alle spalle avrei avuto di più. La verità è che molti produttori non mi avevano versato i contributi, ma quando hai 24 anni mica pensi alla pensione». Il suo cuscinetto rimane il lavoro: «Non sto a casa a fare la maglia, lavoro tanto a teatro, ora inizio la tournée di Quattro donne e una canaglia con Marisa Laurito, Corinne Clery, Paola Caruso e Gianfranco D’angelo. Al cinema lavoro meno perché oltre al cliché su di me in Italia mancano i ruoli per le donne della nostra età. Del resto noi della generazione dei baby boomer siamo tanti, qualcosa dobbiamo fare». Il suo rapporto con i soldi? «Le cifre e i numeri non sono il mio forte. Ma non ho mai vissuto nel lusso, sono un’emigrante. Sono
d Quando l’ho saputo ho pianto: pensavo che con 120 film alle spalle avrei preso di più
nata in Cecoslovacchia, poi sono stata in Germania, quindi ho raccolto il cotone con i miei genitori in California». La sua Hollywood Barbara Bouchet l’ha trovata in Italia. Le copertine delle riviste soft-erotiche alla Playmen, i poliziotteschi, le commedie sexy. Fu lei a dire basta alle docce, alle vestaglie semiaperte, alle inquadrature dal basso mentre sali le scale: «A 39 anni decisi di lasciare, volevo abbandonare quando ero ancora in auge prima che me lo dicessero gli altri».