A Trevi Roglic stupisce tutti Oggi in salita lotta tra i big
Cinque anni fa Primoz Roglic ( foto), sloveno, oggi 27enne, era un professionista del salto con gli sci. Mai salito su una bici da corsa. Dopo un grave incidente, due anni fa si tramutò in ciclista fenomeno a cronometro e vinse, nello stupore generale, la frazione del Chianti al Giro d’italia. L’anno scorso cambiò pelle: primo al Tour nel tappone alpino di Serre Chevalier dopo una lunga cavalcata solitaria. Ieri la mutazione dell’ex saltatore sloveno si è completata a Trevi, in Umbria: ora è un asso delle classiche in stile fiammingo. A metà del muro dove si concludeva la 3ª tappa della Tirreno-adriatico ha ridicolizzato i migliori specialisti al mondo con un allungo senza possibilità di replica. Solo Yates, Benoot e Thomas hanno contenuto il distacco. Froome ha preso 10”, Nibali 16’’ come Kwiatkowski, Aru e Dumoulin 24”, Sagan addirittura 34. Tutto in soli 900 metri. «Ero venuto alla Tirreno per vincere la classifica generale — ha spiegato lo sloveno — ma una cronosquadre modesta e una brutta caduta mi hanno frenato. Punterò alle tappe». Sul fronte classifica, caduto e crollato il leader Bevin, la maglia azzurra è ora sulle spalle di Geraint Thomas, leader aggiunto di Sky, a pari tempo con Van Avermaet. Capitan Froome li incalza a soli 3”, alle sue spalle Caruso, Kwiatkowski e Jungles. Oggi è già il giorno della verità. La 4ª tappa (ore 14 Eurosport, 14,50 Raidue), che corre per 219 km da Foligno a Sarnano, nel maceratese, è un asfissiante saliscendi fino alla salita di Sassotetto, che misura oltre 13 km, con pendenze massime del 13%. I capitani Froome, Nibali, Aru, Dumoulin non sono in condizioni perfette e potrebbero dare via libera ai loro scudieri. Thomas è il grande favorito, Van Avermaet dovrebbe pagare la durezza del tracciato, Caruso potrebbe difendersi. Gli outsider Jungels, Uran e Landa sono in agguato.