Malumori in FI sui nuovi capigruppo
Berlusconi pensa alla proroga di Brunetta e Romani, i dubbi tra gli eletti. Idea Galliani coordinatore
ROMA A meno di un colpo di scena la prima mossa di Silvio Berlusconi sarà la riconferma dei due capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Da Arcore si studia la strategia più congeniale per rilanciare il partito ma anche per dare un governo al Paese. La stabilità prima di tutto. Non a caso Antonio Tajani sottolinea che «all’italia serve un governo stabile per il bene del Paese».
Ecco perché mercoledì quando si presenterà davanti ai neo eletti alla sala Regina di Montecitorio il leader azzurro potrebbe riproporre ai vertici di Camera e Senato i due presidenti uscenti. «Riconferma ma a termine», sussurra un parlamentare di lungo corso. Si tratta, spiegano dalla cerchia ristretta di Arcore, di una prorogatio di trenta giorni per condurre i gruppi in questa fase delicata. L’indiscrezione, iniziata a circolare fra i deputati e i senatori eletti domenica scorsa, ha però scatenato più di un malumore all’interno del gruppo.
«Quando vinci non si cambia, ma se non vinci cosa si fa?», si domanda una deputato. Più di un azzurro starebbe già preparando la contromossa: un ordine del giorno in cui la maggioranza della delegazione parlamentare potrebbe richiedere la messa ai voti della prorogatio Romani-brunetta. Il ragionamento che filtra tra parlamentari di lungo corso suona più o meno così: «I capigruppo di Camera e Senato non possono non essere il frutto di una consultazione».
Come andrà a finire non è dato sapere. Non si esclude che dopo questa fase i vertici del gruppo possano cambiare. E circolano anche i nomi di Maria Stella Gelmini per la Camera e di Andrea Mandelli per il Senato. Altra questione è la corsa per la presidenza di Camera e Senato. Gli azzurri rivendicano una delle due poltrone. Se il candidato premier sarà Salvini la presidenza del Senato dovrebbe toccare a Forza Italia. La carta di Forza Italia potrebbe essere proprio Romani. Infine, dopo il sorpasso del Carroccio il leader azzurro vuole mettere mano all’organizzazione del partito.
Tra le ipotesi per rilanciare i territori rispunta ancora una volta l’idea dei tre coordinatori che dovrebbero rappresentare il Nord, il Centro e il Sud del Paese. Oppure si pensa a Adriano Galliani, l’ex ad del Milan che viene visto già come «il nuovo Verdini». Che oggi in tanti rimpiangono come uomo macchina.
Tajani All’italia serve un governo stabile per il bene del Paese