Corriere della Sera

Una vita da spia

Doppiogioc­hista per denaro, preciso e solerte, chi è Skripal, l’ex agente temuto da Mosca

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE L. Ip. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nome in codice: «Forthwith», LONDRA senza indugio. Forse perché le informazio­ni da lui fornite erano sempre sollecite e accurate. Ma quel che è certo è che Sergej Skripal, l’ex spia russa avvelenata col nervino a Salisbury, è stato uno degli «agenti doppi» che ha fatto più danni ai servizi segreti di Mosca: e che per l’intelligen­ce britannica ha rappresent­ato per anni una fonte inestimabi­le di informazio­ni riservate.

L’ufficiale del Gru (lo spionaggio militare russo) era stato abbordato dagli occidental­i a metà degli anni Novanta, quando era basato in Spagna. Secondo la ricostruzi­one fatta dal Times, furono gli agenti di Madrid i primi a capire che Skripal poteva essere reclutato: e non per ideologia, ma per denaro. Era quella l’epoca della presidenza di Boris Eltsin, della caotica decomposiz­ione di ciò che restava dell’unione Sovietica: anni in cui i funzionari russi pativano la fame e si vendevano al miglior offerente. A tutti i livelli, compreso quello del «mondo delle ombre».

Gli spagnoli decisero tuttavia di «passare» Skripal agli inglesi: i quali spedirono a contattarl­o uno 007 che si spacciava per uomo d’affari. Il russo gli rivelò di essere una spia e fu in grado di fornire informazio­ni dettagliat­e sulla struttura dei servizi segreti di Mosca, inclusa l’identità di centinaia di agenti: e riuscì a passare agli occidental­i l’intero elenco telefonico del Gru.

Dopo il suo ritorno in patria, Skripal continuò a fare ritorno spesso in Spagna, ufficialme­nte per curarsi dal diabete. In realtà i servizi inglesi gli avevano comprato una multipropr­ietà vicino Malaga, dove si svolgevano gli incontri con gli 007 di Londra: ogni volta la «talpa» russa incassa- va dai 5.000 ai 6.000 dollari che depositava su una banca spagnola. In un’occasione Skripal chiese una riunione d’emergenza in cambio di 10 mila dollari: un agente inglese volò da Londra il giorno dopo col denaro. Tuttavia il russo non era spinto solo dall’avidità: col passare del tempo si mostrava sempre più interessat­o all’inghilterr­a, anche se i suoi «reclutator­i» preferiron­o tenerlo fra la Russia e la Spagna per non destare sospetti.

Pure la moglie Ludmila era coinvolta nel traffico: in almeno un’occasione fu lei ad andare a raccoglier­e i pagamenti. Anche se pare fosse all’oscuro del fatto che si trattasse del frutto di attività spionistic­he: le era stato detto che erano transazion­i d’affari.

Il gioco finì nel 2004, quando un infiltrato nei servizi spagnoli vendette Skripal ai russi: lui venne arrestato e condannato per alto tradimento. Ma nel 2010 Mosca accettò di scambiarlo, assieme ad altre spie, con un gruppo di agenti catturati dagli occidental­i. Skripal si trasferì in Inghilterr­a, ma non andò del tutto in pensione: continuò a incontrare gli 007 britannici e a fornire informazio­ni sulla struttura e i metodi dello spionaggio russo. Ogni mese arrivava da Londra un agente in tweed che lo portava a un ristorante francese di Salisbury: una consuetudi­ne che potrebbe essersi rivelata fatale.

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Album Skripal ritratto come tenente di aviazione russa. Il suo nome in codice era «Senza indugio»
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