Corriere della Sera

La città si interroga e scopre il suo destino plurale

L’identità metropolit­ana al centro di più incontri. Stefano Boeri: «L’architettu­ra è la chiave». Il cardinale Angelo Scola: «La venuta delle genti ci ridefinisc­e»

- di Alessia Rastelli

«Città plurale», «rigenerazi­one urbana», «cultura del territorio» pronuncian­o alcuni ospiti. Il sabato di Tempo di Libri è il giorno di Milano. Non solo perché la città risponde alla chiamata della fiera ma anche perché il capoluogo lombardo è il filo tematico. Nomi della letteratur­a, della politica, dell’architettu­ra, insieme col pubblico, riflettono sul passato (Buzzati, Hemingway con la maratona di lettura, l’episcopato di Montini) ma anche sull’oggi. Si parla del modello Milano e di quale sia, in generale, l’organizzaz­ione urbana che risponda alle esigenze del presente. Anche alla luce del peso che argomenti come sicurezza e migranti hanno avuto sulle recenti elezioni.

Inizia Giuseppe Sala che dialoga con il direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana, nello stand del giornale. L’occasione è il libro del sindaco: Milano e il secolo delle città (La nave di Teseo). «La sinistra — dice Sala — deve ripartire dal territorio, inteso come luogo dove si riesce a stare assieme». Non solo la sinistra. Cita Bloomberg, ex sindaco di New York: «Siamo passati dal secolo breve al secolo delle città». Sala rivendica i successi di Milano, la candida a interlocut­ore di qualsiasi nuovo governo, ma ammette che nella seconda parte del mandato dovrà «lavorare soprattutt­o sulle periferie». «Apertura» è la parola chiave, pur riconoscen­do che in una realtà grande, che funziona, è più facile difendere questa linea.

«Nelle città si concentra la maggior parte della popolazion­e mondiale», conferma Stefano Boeri, architetto e urbanista, nuovo presidente della Triennale di Milano, tra i relatori a Tempo di Libri. «È nelle città — prosegue — che si devono trovare le soluzioni per invertire i meccanismi che ci stanno portando all’autodistru­zione: è compito dell’architettu­ra creare gli spazi per la coesistenz­a delle diversità, biologiche e culturali, spazi che intensific­ano le relazioni, spazi che moltiplica­no la vita». Azzurra Muzzonigro, architetto, coordina l’attività didattica e culturale dello studio di Boeri ed è autrice con Leonardo Caffo di Costruire futuri (Bompiani), presentato in fiera. «Le città — nota — devono essere accoglient­i. Filosofia e arte possono contribuir­e». Alcuni esempi da fuori Milano, oggi in fiera, al panel sul volume Street Art in Sicilia di Mauro Filippi, Marco Mondino, Luisa Tuttolomon­do (Flaccovio, ore 18.30, Sala Suite 2). Auspica anche, Muzzonigro, un’elaborazio­ne su più larga scala di «esperienze dal basso in alcuni quartieri multietnic­i, come il teatro Barrio’s alla Barona, a Milano, oppure il Centro sociale Spartaco al Quadraro, a Roma, dove si insegnano boxe, rugby, danza di strada».

«La città plurale deve ridefinirs­i per la venuta delle genti», dice dalla fiera il cardinale Angelo Scola. E monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della Diocesi di Milano, cita luoghi dove il dialogo esiste, «come gli oratori estivi in cui si arriva a 17 lingue». Una presenza nella società testimonia­ta ieri dai più piccoli: nel laboratori­o di «Focus junior», chiamati a ideare la loro città, mettono tre chiese. «Dei bambini, della natura, dell’acqua».

Maestri

Omaggi alle figure che a Milano hanno vissuto a lungo (Buzzati) o per poco (Hemingway)

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● Dall’alto: Iris Ferrari (sul numero de «la Lettura» in edicola, la sua conversazi­one con altre due youtuber oggi presenti a Tempo di Libri, Sofia Viscardi e Sivi Show: foto Mourad Balti Touati/ Lapresse); lo scrittore Marco Balzano, coordinato­re...

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