Addio streaming Torna la politica a porte chiuse
Ci manca soltanto il ponte levatoio da alzare per isolare la fortezza, ripararla da sguardi indiscreti, farne qualcosa di inespugnabile malgrado gli assalti dell’opinione pubblica che, viziata dall’onnipotenza dei social, oramai vuole vedere tutto, intrufolarsi dappertutto, guardare scena e retroscena. Ora è stata definitivamente seppellita l’effimera epoca dello streaming che tanto ci ha dato pensiero negli anni scorsi. A porte chiuse, sbarrate, sigillate la direzione del Pd. A porte chiuse, sbarrate, sigillate la riunione della Lega che potrebbe diventare la riunione di un partito candidato alla guida del governo. I Cinque Stelle se ne stanno asserragliati nel loro blog, e una regia imperscrutabile decide linea, candidati, volti, linguaggi. Alla prima riunione dei neodeputati del movimento che oramai detiene saldamente la maggioranza relativa dei voti, la prima raccomandazione è stata quella di tenersi lontani dai giornali, che potrebbero svelare, in modo pettegolo e ostile, chissà quali segreti. Sono passati solo pochi anni da quando la mistica dello streaming ha fatto irruzione nelle abitudini della politica italiana. Doveva essere il trionfo della trasparenza, la fine degli intrighi tenuti nascosti, l’apoteosi dell’immediatezza, della chiarezza, della purezza addirittura. E tutti si acconciarono a questa nuova moda. Nel 2013, con l’ingresso tumultuoso dei 5 Stelle in Parlamento, si tennero in streaming le consultazioni per formare il nuovo governo, e la forza politica dell’allora segretario del Pd Bersani precipitò a causa della brutta figura rimediata in un celebre confronto a tutto streaming. Matteo Renzi, quando era all’apice del potere, volle mettere in streaming le riunioni della Direzione in cui i lunghi discorsi del segretario diventavano dei comizi via web con il contorno degli interventi entusiastici dei dirigenti legati a filo doppio al loro leader. Ora è tutto finito. Lo streaming seppellito. Il segreto restaurato. Le manovre di Palazzo ristabilite. A porte chiuse, per non mostrarsi più.