Valerio, Ciro e gli altri Quei 29 ragazzini premiati che insegnano il coraggio
Ha stretto forte forte Sergio Mattarella Valerio Catoia con quel sorriso contagioso. E quell’abbraccio affettuoso tra il capo dello Stato e l’atleta paralimpico down è subito divenuto il simbolo della cerimonia di consegna dei riconoscimenti di Alfiere della Repubblica a 29 ragazzi che si sono distinti per coraggio, impegno, attaccamento all’ambiente e al territorio.
Ventinove storie di abnegazione, generosità, lungimiranza che hanno molto da insegnare alla politica. Mattarella parla ai ragazzi: «Avete dimostrato di essere protagonisti come cittadini, di sentire la responsabilità per le sorti comuni del nostro Paese. Facendo così comprendere che occorre essere protagonisti e costruire il futuro, senza chiudersi nelle proprie dimensioni individuali, magari con egoismo». «Questa è la ricchezza del nostro Paese», sottolinea il presidente, divertito alle battute degli youtubers tarantini Anna Madaro e Nicola Conversa, e assicura di avere «grande fiducia nel futuro dell’italia».
È facile averne, di fronte a ragazzi come Valerio. Lui non ha esitato a rischiare la vita per salvare una bambina. «Era una giornata di vento Grecale, le onde erano alte — racconta il padre — abbiamo sentito delle grida e visto la ragazzina che andava giù. Valerio si è tuffato con me. E poi, dato che ha fatto un corso di salvamento, è riuscito a prenderla e portarla a riva». Non ha mai saputo il nome della bimba. I genitori non lo hanno mai ringraziato, «forse imbarazzati che l’avesse salvata lui». Ma a lui non importa, assicura il papà. «È sempre felice».
C’è anche Ciro Marmolo tra gli Alfieri. Da sotto le macerie del terremoto di Casamicciola ha incoraggiato per ore il fratellino di 7 anni. Indicando ai soccorritori cosa fare, fino al salvataggio. Il suo coraggio e la sua prontezza di spirito sono diventati simbolo di riscatto. Ma c’è anche Arianna Macchi, 14 anni, che dopo un naufragio in barca a vela, con la radio di bordo e lucidità sorprendente, ha guidato la Guardia costiera nei soccorsi.
Aurora Sirgiu, di 16 anni, è salita su un tetto per convincere un suo compagno a non gettarsi giù. Abel Martin Bettucchi ha scavalcato le fiamme per salvare una famiglia: «Un incendio aveva circondato per due terzi una casa. Ero in pantaloncini da calcio e scarpe da tennis, ma non c’era più tempo. Ho saltato», dice.
Eleonora Cavagna ha salvato un’isola: «Budelli era stata messa all’asta. Io e i miei compagni di classe abbiamo lanciato un crowdfunding e raccolto 14 mila euro. Non bastavano. Abbiamo lottato. Ma alla fine è stata donata al Parco della Maddalena», racconta. «E con i soldi abbiamo montato webcam per sorvegliarla». Anche Chiara Vallati dai microfoni di Radioimpegno presidia il «Campo dei Miracoli», struttura dove sport e legalità si incontrano in un quartiere difficile come Corviale, a Roma.
Premiato anche chi si cura dell’ambiente. Come Giovanni Atzeni che da quando aveva 11 anni ha piantato 400 alberi. O Gabriele Mariello, Roberto Leone e Alessandro Bruno di Gallipoli che hanno realizzato un rivestimento di bava di lumaca contro i batteri. O Leonardo Filiaci che difende il lupo. E Mattia Falessi che lotta contro lo spopolamento del borgo natio del suo trisavolo, Lauco, cui ha dedicato un canale youtube. Un riconoscimento anche alla classe di Iulia: una bimba sorda, che ha insegnato a una vallata la lingua dei segni e a capire che esiste sempre un modo per capirsi. Basta volerlo. La politica impari.
d Avete dimostrato di essere protagonisti come cittadini... È la ricchezza del nostro Paese
Alfieri della Repubblica Dall’atleta paralimpico che ha salvato dalle onde una bimba alla 16enne che ha convinto un coetaneo a non lanciarsi dal tetto