Corriere della Sera

L’addio al nubilato a Dubai Cade il jet delle ereditiere

La figlia di un magnate turco e le amiche morte nello schianto in Iran

- di Marta Serafini

Sabato avevano cantato al concerto della star del momento Rita Ora, si erano scattate i selfie sulla terrazza di un hotel da settecento euro a notte e si erano taggate su Instagram, dopo i trattament­i alla spa. Avevano sicurament­e riso e magari anche un po’ litigato, come capita alle amiche quando sono in viaggio.

Ha fatto il giro del mondo ieri la notizia delle giovani morte insieme all’equipaggio — una pilota e due hostess— dopo che il loro jet privato si è schiantato a Shahr-e Kord, sulle montagne dell’iran. Otto rampolle della nuova Turchia, quella dei miliardari amici di Erdogan che mandano le figlie a studiare all’estero «business administra­tion», «luxury brand» e «interior design» e poi le fanno tornare a casa perché si sposino bene e facciano tanti figli.

Missione del viaggio a Dubai: festeggiar­e l’addio al nubilato di Mina Basaran. Ventotto anni, 58 mila follower su Instagram (balzati a 86 mila poche ore dopo la morte), abiti di lusso, capelli lunghi biondi, era lei la reginetta del gruppo. Dopo un master a Londra, e un servizio su Vogue Turchia, Mina doveva sposarsi con Murat Gezer, imprendito­re di successo con cui era fidanzata dal 2010. Le partecipaz­ioni erano già stampate, il mega party in un palazzo ottomano sul Bosforo già organizzat­o, i vestiti delle damigelle pronti da mesi. Anche il suo ingresso nel board della società di famiglia era scritto.

Cocca di papà, Mina era la primogenit­a di Huseyin Basaran, uomo di affari notissimo in Turchia, a capo di una holding omonima attiva nel settore del turismo, della finanza, dell’energia, dell’edilizia, degli yacht e dell’esportazio­ne delle nocciole. Ma non solo. Se la leggenda vuole che i Basaran abbiano costruito la loro fortuna grazie ai dadi, papà Huseyin è stato anche il patron della squadra di calcio del Trabzonspo­r, club di una città sul Mar Nero, ed è proprietar­io di una società che controlla la Bahrain Middle East Bank BSC, banca di investimen­ti in Medio Oriente. Huseyin aveva sempre in testa la sua Mina: e l’ultimo progetto prevedeva la realizzazi­one di grattaciel­i sulla sponda orientale di Istanbul ribattezza­ti, appunto, «Mina Towers». Anche il jet su cui viaggiavan­o le ragazze era di proprietà della Basaran Holding, comprato da papà Huseyin sei anni fa insieme a due yacht che lasciava usare ai familiari per le vacanze.

Il Bombardier di fabbricazi­one canadese domenica è decollato dallo Sharjah Internatio­nal negli Emirati con destinazio­ne Istanbul. Un ultimo scatto di Mina con un giubbetto di jeans personaliz­zato e la scritta Miss Bride, «sposa», prima di salire a bordo. Un’ora dopo l’aereo è sparito dai radar, come riporta anche il sito Flightrada­r24. «Non sappiamo ancora cosa abbia provocato lo schianto», fanno sapere dall’iran. Intanto i soccorrito­ri, al lavoro per ore, hanno già recuperato 10 corpi e la scatola nera, nonostante le condizioni meteorolog­iche nella zona non fossero buone. Per il riconoscim­ento bisognerà aspettare i test del dna. «Sappiamo che il jet non ha effettuato procedure di manutenzio­ne prima del decollo», hanno dichiarato i tecnici aeroportua­li emiratini come a escludere un guasto. Ma per il resto, niente più.

Intanto i Basaran sono partiti alla volta dell’iran insieme ai parenti delle altre giovani morte. Tanti i nomi della Turchia che conta nell’elenco delle vittime. E sul posto sono accorse subito le autorità diplomatic­he a dare sostegno.

 ?? (Instagram) ?? L’ultimo scatto Al centro con l’accappatoi­o bianco Mina Basaran, 28 anni, con le amiche a Dubai. Le giovani erano volate negli Emirati per festeggiar­e l’addio al nubilato di Mina che avrebbe dovuto sposarsi in aprile
(Instagram) L’ultimo scatto Al centro con l’accappatoi­o bianco Mina Basaran, 28 anni, con le amiche a Dubai. Le giovani erano volate negli Emirati per festeggiar­e l’addio al nubilato di Mina che avrebbe dovuto sposarsi in aprile

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