Maria Maddalena La ribelle
Rooney Mara: «Apostola femminista Lasciò la famiglia per seguire Gesù»
Riletture Cinema e religione: parla la protagonista del nuovo film
LOS ANGELES «Mi aspetto un commento: sarei passata dal diavolo all’acqua santa...». Rooney Mara scherza sull’inquietante personaggio di Lisbeth Salander in Millennium - Uomini che odiano le donne e sulla nuova Maria Maddalena, in arrivo sugli schermi.
Una Maddalena insolita, quella interpretata dall’attrice. Non un’adultera. Non una prostituta redenta. Ma un’apostola «che tutto lasciò per seguire Gesù nel suo percorso per diffondere la parola di Dio». Un ritratto in chiave «femminista» nel film diretto da Garth Davis con Joaquin Phoenix (nella realtà compagno della protagonista) nei panni di Gesù.
Nella rilettura cinematografica Maria Maddalena è una giovane che rifiuta il matrimonio combinato impostole dai genitori. Gesù viene dunque chiamato dai familiari per sottoporre la ragazza a un esorcismo ma lui ne individua invece la purezza. Lei, convinta dal messaggio del Messia, decide così di unirsi agli Apostoli,
«Maria Maddalena narra le ricerche interiori di una giovane indipendente, femminista che precorre i tempi, coraggiosa — spiega la diva americana, 32 anni, cresciuta in una scuola cattolica —. Perché sfida la società per unirsi in una ricerca esistenziale ed etica con Gesù. Esistono numerosissimi film su Maria Maddalena, su Gesù, su Giuda. Mi stimolava molto entrare nell’anima del mio personaggio, cercare la sua più profonda spiritualità».
L’attrice (nella vita impegnata anche dalla Fondazione che ha creato a Nairobi, che sostiene centinaia di orfani), ricorda con nostalgia l’atmosfera mistica che si è creata durante le riprese a Gerusalemme, in Sicilia e a Matera. «Sicuramente — afferma — c’era una sorta di diffusa spiritualità sul set e, parlando con molti giovani italiani, ho scoperto in tanti di loro un afflato profondo, una curiosità che mi ha stupita e rallegrata. Mi interessano molto le reazioni e i dibattiti che la nostra “ribelle” provocherà in molti Paesi dall’europa agli Usa. È un film controcorrente, ma ritengo che, al di là di tanti stereotipi sbagliati e superficiali, le nuove generazioni abbiamo una forte necessità di spiritualità e di dialogo. I loro giudizi su questa nostra interpretazione storica saranno per me utili».
Rooney ha molti interessi e per lei la scelta dei film dipende dalla particolarità dei copioni. «Forse anche per questo — dichiara — sono una paladina del cinema indipendente Usa, che spazia in settori decisamente diversi da quelli di Hollywood. Ogni mio film è stato da me fortemente voluto, penso a Trash sui bambini che in Brasile cercano un riscatto e un modo di sopravvivere. O a The secret scripture di Jim Sheridan, su una giovane chiusa in una clinica psichiatrica»
È stata candidata agli Oscar per Millennium - Uomini che odiano le donne e per Carol. «Certo, sono gratificata se ricevo nomination ma le mie finalità sono altre: mi interessa il cinema che fa discutere».
Icona di stile ma lontana dai riflettori della mondanità, Rooney con le amiche sceneggiatrici e registe si batte per far sì che cresca il numero delle donne professioniste nell’industria del cinema. «Anche in questo senso — sottolinea — per me Maria Maddalena è importante: è narrato tutto da un punto di vista femminile e mai mette in secondo piano i sentimenti e le possibili similitudini con il tempo che stiamo vivendo. Anche il rapporto con gli altri discepoli suggerisce risvolti attuali. Maria Maddalena è stata ai margini della storia di Gesù Cristo per tanto tempo, era giusto oggi ridarle una piena opportunità».
L’obiettivo del film, conclude, è «esaltare la figura di questa donna che volle assistere alla crocifissione... Il messaggio di Maria Maddalena è oggi più rivoluzionario che mai».