Michelangelo, lo show multimediale con la voce di Favino
«Non capita tutti i giorni di interpretare Michelangelo, per di più impegnato nella realizzazione della Cappella Sistina». Pierfrancesco Favino non darà corpo ma voce «corporea» al grande artista nel megashow che debutta all’auditorium Conciliazione il 15 marzo: Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina si intitola la messinscena multimediale ideata, diretta da Marco Balich con la consulenza dei Musei Vaticani e con Sting che ha arrangiato e interpreta il tema originale Dies Irae in latino. «Dicono che il Maestro del Rinascimento fosse misantropo, antipatico, un tipo scostante — sorride Favino —. Credo che il suo talento e la sua unicità potessero raramente incontrare simpatia: quando si arriva a quelle vette si è soli. Ciò che mi affascina e che, nel mio piccolo, mi fa sentire vicino a lui è l’idea della creazione che accomuna un po’ tutti gli artisti». Tradizione e innovazione è il binomio su cui poggia il progetto, un viaggio sensoriale per raccontare agli spettatori la nascita del capolavoro del Buonarroti. «Uno show immersivo di 60 minuti — interviene Balich già autore dell’albero della Vita all’expo 2015 — dove la tecnologia, proiezioni laser a 270°, si sposa con l’arte e la storia». E si prevede un pubblico esteso (già 40 mila le prevendite dall’estero): al momento sono programmate repliche per un anno, con la prospettiva di diventare un’offerta stanziale. «Mi sono messo al servizio di un’operazione culturale — continua Favino — che valorizza il nostro patrimonio artistico e che io, da romano, sottovaluto considerandolo normale. Ricordo quando, da bambino, venni condotto nella Cappella Sistina: non conoscevo il significato, ma qualcosa mi arrivava dentro. Non so che voce avesse Michelangelo, mi sono concentrato sulla centralità del corpo, il dare forma alla materia nascosta dell’essere umano che esprimeva nelle sue opere».