Ancelotti apre all’italia La lista azzurra si allunga
Carletto: «Con Costacurta parlo spesso, vorrei un club però...»
Non è proprio una retromarcia perché Carlo Ancelotti non ha cambiato idea «che rimane allenare tutti i giorni». E, aggiungiamo, farlo in Premier League. Non solo: a Londra, la capitale del calcio inglese. Arsenal, Tottenham, persino Chelsea considerando che i rapporti tra il Carletto nazionale e Roman Abramovich sono rimasti eccellenti. Però è anche vero che l’allievo di Sacchi, intervenuto a Radio anch’io lo sport su Radiouno, non esclude più di poter essere l’erede di Ventura. Si apre una porta. Non un portone. Ancelotti è una prima scelta, almeno al pari di Antonio Conte, nei piano di Malagò e soprattutto in quelli del sub commissario Costacurta.
Si torna a parlare di azzurro dopo la disfatta con la Svezia che ci è costata il Mondiale. Sabato il traghettatore Gigi Di Biagio renderà note le sue prime convocazioni, con il dubbio Balotelli che è anche acciaccato, sicuramente con Chiesa, probabilmente con Gigi Buffon che deve sciogliere le riserve. Le partite in questione, Argentina e Inghilterra, tra Manchester e Londra, sono di grande prestigio, ma la scelta del futuro c.t. lo è molto di più. E con Ancelotti in campo il quadro è diverso. La prima mossa di Costacurta, non per caso, era stata una telefonata al suo vecchio allenatore con risultati scoraggianti. Ora il vento è cambiato. «È solo perché vorrei allenare tutti i giorni che continuo a nutrire un dubbio». Ancelotti è meno intransigente e più possibilista. Le sfumature, in certi momenti, assumono contorni importanti. E possono risultare decisive.
La lista dei candidati resta quella che conosciamo. Mancini il più facile da prendere, Conte il più stuzzicante, Ranieri una pista da non accantonare. Ora di nuovo anche Carletto. I tempi della scelta restano lunghi. Ancelotti approva: «Anche per valutare il lavoro di Di Biagio», il nome che completa la lista dei papabili. Non solo. I commissari, dopo qualche passo in avanti un po’ affrettato, hanno capito che bisogna andarci con i piedi di piombo. «Perché stiamo parlando di gente sotto contratto, che non può essere contattata. Io stesso lo sono ancora con il Bayern Monaco...», spiega Ancelotti. Inoltre il commissario Fabbricini vuole sapere quanto investire sul c.t. e ha chiesto ai suoi uomini di capire quanto guadagnano gli allenatori delle Nazionali più forti d’europa: Loew in Germania, Lopetegui in Spagna e Deschamps in Francia.
I commissari puntano a risolvere l’intricata questione entro la fine del campionato, cioè nel mese di maggio e sono pronti a tenersi Di Biagio anche per le amichevoli di giugno, a Nizza con la Francia e con l’olanda allo Stadium, l’addio di Buffon alla Nazionale. Ma tutto sarà più chiaro dalla metà di aprile, dopo i quarti di finale della Champions. I verdetti della Coppa scioglieranno molti enigmi. Conte per esempio è nei piani del Psg, già fuori dall’europa. Ma bisognerà capire il destino di Zidane che può diventare il rivale di Antonio nella corsa a Parigi. In via Allegri sanno bene di non poter competere con i club più ricchi. Ma la panchina dell’italia ha un fascino notevole e il rilancio del movimento è un’occasione stimolante. Basta averne voglia. E il coraggio di buttarsi.
Mancio più facile Mancini resta il più facile da prendere, Conte è il più intrigante, in corsa anche Ranieri
Inavvicinabili...
Si parla di tecnici che non possono essere contattati perché sotto contratto: io stesso lo sono col Bayern
Di Biagio sabato fa le convocazioni: Balotelli in dubbio, Buffon verso il sì, Chiesa è la novità