Corriere della Sera

Ancelotti apre all’italia La lista azzurra si allunga

Carletto: «Con Costacurta parlo spesso, vorrei un club però...»

- Alessandro Bocci

Non è proprio una retromarci­a perché Carlo Ancelotti non ha cambiato idea «che rimane allenare tutti i giorni». E, aggiungiam­o, farlo in Premier League. Non solo: a Londra, la capitale del calcio inglese. Arsenal, Tottenham, persino Chelsea consideran­do che i rapporti tra il Carletto nazionale e Roman Abramovich sono rimasti eccellenti. Però è anche vero che l’allievo di Sacchi, intervenut­o a Radio anch’io lo sport su Radiouno, non esclude più di poter essere l’erede di Ventura. Si apre una porta. Non un portone. Ancelotti è una prima scelta, almeno al pari di Antonio Conte, nei piano di Malagò e soprattutt­o in quelli del sub commissari­o Costacurta.

Si torna a parlare di azzurro dopo la disfatta con la Svezia che ci è costata il Mondiale. Sabato il traghettat­ore Gigi Di Biagio renderà note le sue prime convocazio­ni, con il dubbio Balotelli che è anche acciaccato, sicurament­e con Chiesa, probabilme­nte con Gigi Buffon che deve sciogliere le riserve. Le partite in questione, Argentina e Inghilterr­a, tra Manchester e Londra, sono di grande prestigio, ma la scelta del futuro c.t. lo è molto di più. E con Ancelotti in campo il quadro è diverso. La prima mossa di Costacurta, non per caso, era stata una telefonata al suo vecchio allenatore con risultati scoraggian­ti. Ora il vento è cambiato. «È solo perché vorrei allenare tutti i giorni che continuo a nutrire un dubbio». Ancelotti è meno intransige­nte e più possibilis­ta. Le sfumature, in certi momenti, assumono contorni importanti. E possono risultare decisive.

La lista dei candidati resta quella che conosciamo. Mancini il più facile da prendere, Conte il più stuzzicant­e, Ranieri una pista da non accantonar­e. Ora di nuovo anche Carletto. I tempi della scelta restano lunghi. Ancelotti approva: «Anche per valutare il lavoro di Di Biagio», il nome che completa la lista dei papabili. Non solo. I commissari, dopo qualche passo in avanti un po’ affrettato, hanno capito che bisogna andarci con i piedi di piombo. «Perché stiamo parlando di gente sotto contratto, che non può essere contattata. Io stesso lo sono ancora con il Bayern Monaco...», spiega Ancelotti. Inoltre il commissari­o Fabbricini vuole sapere quanto investire sul c.t. e ha chiesto ai suoi uomini di capire quanto guadagnano gli allenatori delle Nazionali più forti d’europa: Loew in Germania, Lopetegui in Spagna e Deschamps in Francia.

I commissari puntano a risolvere l’intricata questione entro la fine del campionato, cioè nel mese di maggio e sono pronti a tenersi Di Biagio anche per le amichevoli di giugno, a Nizza con la Francia e con l’olanda allo Stadium, l’addio di Buffon alla Nazionale. Ma tutto sarà più chiaro dalla metà di aprile, dopo i quarti di finale della Champions. I verdetti della Coppa sciogliera­nno molti enigmi. Conte per esempio è nei piani del Psg, già fuori dall’europa. Ma bisognerà capire il destino di Zidane che può diventare il rivale di Antonio nella corsa a Parigi. In via Allegri sanno bene di non poter competere con i club più ricchi. Ma la panchina dell’italia ha un fascino notevole e il rilancio del movimento è un’occasione stimolante. Basta averne voglia. E il coraggio di buttarsi.

Mancio più facile Mancini resta il più facile da prendere, Conte è il più intrigante, in corsa anche Ranieri

Inavvicina­bili...

Si parla di tecnici che non possono essere contattati perché sotto contratto: io stesso lo sono col Bayern

Di Biagio sabato fa le convocazio­ni: Balotelli in dubbio, Buffon verso il sì, Chiesa è la novità

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(Italy Photo Press) Carisma Carlo Ancelotti, 58 anni

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