May prepara la ritorsione contro Mosca
Veleno all’ex spia: scade l’ultimatum, il Regno Unito reagirà. Pronte sanzioni (e un cyber attacco)
La Gran Bretagna annuncia oggi le misure di ritorsione contro la Russia: perché nessuno si aspettava che Mosca rispondesse positivamente all’ultimatum di 36 ore lanciato lunedì da Theresa May. E allora la leader del governo, dopo aver presieduto una nuova riunione del Cobra, il comitato per la sicurezza nazionale, torna di fronte al Parlamento per delineare la rappresaglia di Londra all’avvelenamento col nervino dell’ex spia russa Sergej Skripal e di sua figlia Yulia, avvenuto dieci giorni fa a Salisbury.
Tra le misure prese in considerazione la più ovvia è l’espulsione di diplomatici russi dalla Gran Bretagna: anche perché l’ambasciata di Mosca a Londra è zeppa di agenti segreti sotto copertura. Poi c’è il congelamento dei beni in Inghilterra degli oligarchi russi: tanti di loro, spesso vicini al Cremlino, hanno investito massicciamente nel mercato immobiliare londinese e trasferito qui i loro capitali di dubbia provenienza.
Un’azione più controversa sarebbe la chiusura di Russia Today, la tv satellitare che è il megafono della propaganda putiniana all’estero. L’autorità britannica per le comunicazioni ha già avvertito che RT potrebbe perdere la licenza: ma Mosca ha fatto subito sapere che reagirebbe in maniera simmetrica, magari bloccando le trasmissioni della Bbc in Russia.
Il governo britannico, però, potrebbe decidere che la reazione più efficace non è quella condotta alla luce del sole: diverse fonti hanno fatto trapelare l’intenzione di sferrare un attacco cibernetico contro la Russia, magari mettendo in scacco i computer del Cremlidegli no o quelli che producono fake news destinate al pubblico occidentale. Una prospettiva che ha già provocato un’allarmata reazione da parte dell’ambasciata russa a Londra.
Mosca, da parte sua, continua a negare tutto. Il ministro A Mosca
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov prima di fare una dichiarazione sul caso Skripal Esteri di Putin, Sergej Lavrov, ha definito «senza senso» le accuse di coinvolgimento nell’avvelenamento di Skripal e ha convocato l’ambasciatore britannico per protestare.
Ma Londra è già al lavoro per costruire un fronte di solidarietà occidentale che potrebbe portare al varo di nuove sanzioni contro la Russia. Il ministro degli Esteri Boris Johnson ha detto di avere avuto colloqui «incoraggianti»
Aiuto dall’occidente Downing Street è al lavoro per costruire un fronte di solidarietà occidentale
col presidente francese Emmanuel Macron e col suo omologo tedesco Sigmar Gabriel. La May ha parlato con Donald Trump, secondo il quale «gli Stati Uniti sono col Regno Unito fino in fondo e sono d’accordo che il governo russo deve fornire risposte non ambigue».
Tuttavia i britannici potrebbero presto dover constatare che non tutti in Europa sono così inclini a prendere di petto la minaccia russa.