Corriere della Sera

Morte misteriosa di un altro russo E Londra riaprirà 14 casi sospetti

La vittima era socio di Berezovski­j

- di Luigi Ippolito

Una macabra catena che continua ad allungarsi. Un’altra morte sospetta, ieri, a Londra: e ancora una volta si tratta di un russo, di nuovo legato in qualche modo alle trame oscure che portano fino al Cremlino.

Lunedì sera il corpo esanime di Nikolaj Glushkov, 68 anni, è stato ritrovato nella sua casa nel sud della capitale britannica. Scotland Yard ritiene la morte «inspiegabi­le» e ha affidato le indagini all’antiterror­ismo «come precauzion­e a causa delle associazio­ni che la persona si ritiene avesse».

Il riferiment­o è a Boris Berezovski­j, l’oligarca in esilio nemico di Putin trovato morto in circostanz­e misteriose nel 2013. Glushkov era socio in affari di Berezovski­j: era stato negli anni Novanta direttore di Aeroflot e Logovaz, le aziende dell’oligarca che a quell’epoca era l’uomo più potente di Russia.

Ma nel 1999 Berezovski­j entrò in rotta di collisione col nuovo uomo forte, Vladimir Putin, e fu costretto a fuggire in Inghilterr­a. Allora Glushkov venne arrestato e condannato per frode e riciclaggi­o, le classiche accuse confeziona­te per liberarsi di un avversario. Scarcerato nel 2004, riparò a sua volta a Londra, dove riallacciò i rapporti col suo protettore.

Nel 2011 Glushkov testimoniò in un tribunale di Londra a favore di Berezovski­j nella causa che oppose quest’ultimo a Roman Abramovich, l’oligarca rimasto in buoni rapporti con Putin. E quando due anni dopo Berezovski­j venne trovato impiccato nel bagno di casa sua, Glushkov manifestò tutti i dubbi sulla teoria del suicidio.

«Sono sicuro che Boris sia stato ucciso — aveva detto —. È stato strangolat­o. Ci sono state troppe morti misteriose». E aveva continuato a indagare personalme­nte su quel caso, dopo che alla fine anche il coroner britannico aveva lasciato aperta ogni ipotesi.

Al momento Scotland Yard non ha collegato la strana fine di Glushkov all’avvelename­nto di Sergej Skripal e di sua figlia a Salisbury. Ma sicurament­e si tratta di una coincidenz­a inquietant­e. E il caso andrà ad aggiungers­i a quelle 14 morti misteriose sulle quali proprio ieri il governo britannico aveva annunciato di voler riaprire le indagini.

La ministra dell’interno, Amber Rudd, ha fatto sapere

che verrà incontro alla richiesta della commission­e Interni di Westminste­r di riesaminar­e quei fascicoli: «Il governo — ha scritto la ministra — prende sul serio ogni sospetto di coinvolgim­ento di uno Stato straniero in omicidi sul suolo del Regno Unito». E fra i casi da riaprire c’è anche quello di Berezovski­j.

Ma la sua non è certo l’unica morte eccellente rimasta insoluta. Un altro caso clamoroso riguarda il finanziere russo Aleksandr Perepilich­nyy, crollato a terra mentre faceva jogging vicino alla sua casa nel Surrey, nel 2012: nel suo stomaco vennero rinvenute tracce di una pianta tossica. Per non parlare di Gareth Williams, l’analista dei servizi segreti britannici il cui corpo venne trovato nel 2010 a pezzi e decomposto in una valigia. Ora potrebbe essere finalmente venuto il momento di ricomporre tutti i pezzi di questo macabro puzzle.

Inchiesta privata Glushkov aveva continuato a indagare personalme­nte sul decesso dell’amico Boris

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Indagini Un agente sul luogo dell’avvelename­nto di Skripal e figlia a Salisbury

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