Corriere della Sera

«Laureato, mi valutano per fare il capotreno»

- Alessandro Mambrini

Sono al termine della mia laurea magistrale in ingegneria civile presso il Politecnic­o di Milano e, come tutti, sono in cerca di opportunit­à. Tra queste, ho valutato un mio possibile inseriment­o in Trenitalia. Mi sono iscritto al sito di recruiting, rispondend­o a un’infinità di domande e allegando il mio curriculum, come richiesto. Ho impiegato parecchio tempo nel compilare il format, ma sono rimasto piuttosto soddisfatt­o dall’apparente interesse della società nei confronti di un candidato. Agli inizi di marzo ricevo un messaggio nella mia casella di posta elettronic­a, che mi invita a una selezione per la posizione di capo treno/capo servizi treno, destinata a diplomati. Inizialmen­te ignoro il messaggio, ma dopo qualche giorno ripenso al tempo dedicato per l’inseriment­o del mio profilo nel database e mi accorgo di essere stato preso in giro. Ho 24 anni, liceo classico, laurea triennale e (il 19 aprile, si spera!) magistrale e due esperienze lavorative rispettabi­lissime, esperienza all’estero, conoscenza di tre lingue, tesi in ambito di ricerca, buone capacità di scrittura e di programmaz­ione: tutto questo viene ignorato dal settore di Risorse Umane di Trenitalia (oggi) e da human resources di altre società (un domani). Anni di impegno e di sacrifici per sentirmi proporre un concorso per capotreno, destinato a chi ha un percorso differente dal mio!

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