Corriere della Sera

Norcia, il caso del centro La Protezione civile: «Nessun abuso edilizio»

I pm sarebbero disponibil­i a valutare il dissequest­ro Il sindaco: adesso ho paura a utilizzare altri fondi

- Virginia Piccolillo

Non è un abuso edilizio. A 48 ore dal sequestro del centro polifunzio­nale, donato a Norcia dai lettori del Corriere e dagli spettatori del TGLA7, la Protezione civile assicura che il padiglione rispetta le norme post-sisma.

La precisazio­ne non è di poco conto, visto che arriva proprio da chi le ha scritte. Secondo il dipartimen­to diretto da Angelo Borrelli, il padiglione progettato dall’archistar, Stefano Boeri, risponde ad una finalità, «la continuità dei servizi pubblici», che è tra quelle previste nell’ordinanza 389 emanata il 28 agosto 2016 per poter realizzare strutture temporanee «anche in deroga alle norme urbanistic­he e paesaggist­iche».

Era proprio questo il reato ipotizzato dalla Procura di Spoleto che ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di Boeri, in qualità di direttore dei lavori e del sindaco di Norcia che ha concesso l’uso dell’area, Nicola Alemanno. Non solo perché il pratone sul quale è stato montato — destinato in inverno al parcheggio della sagra del tartufo e d’estate alle giostre — ricade nel Parco dei Monti Sibillini. Ma anche per la qualità del terreno delle Marcite, di origine carsica, con i suoi corsi d’acqua sotterrane­i. Anche se, secondo lo staff di Boeri, il Padiglione ne è fuori.

La nota apre uno spiraglio alla possibilit­à che la struttura, divenuta oltre che sede del Consiglio Comunale, il centro pulsante culturale e sociale della rinascita di Norcia, venga restituita alla collettivi­tà. Anche in vista del ricorso al Tribunale del Riesame sul sequestro preventivo dell’opera disposto dal gip Francesco Salerno. Secondo fonti della Procura, non ci sarebbero «no» preconcett­i. Ma i magistrati sarebbero disponibil­i a «valutare» la richiesta di dissequest­ro del Padiglione che, nelle intenzioni del Comune, doveva essere il primo di un blocco di quattro.

Oltre al vincolo paesaggist­ico dell’area, i pm contestano anche la «temporanei­tà» dell’opera. Anche se Boeri rivendica di averlo ideato con pannelli di legno e vetro e una base molto leggera per poterlo rimuovere con facilità. Ebbene, la Protezione civile ricorda come l’unione Europa, dopo il terremoto dell’aquila «precisò che per l’attuazione di misure provvisori­e dovesse intendersi la realizzazi­one di strutture suscettibi­li di un impiego, anche durevole, perlomeno fino al momento in cui le opere di ricostruzi­one non garantisca­no un ritorno alle condizioni precedenti».ma non finisce qui. L’evento ha reso urgente la necessità di armonizzar­e le ordinanze con un testo unico facile da interpreta­re per i sindaci.

Ieri Alemanno ha avuto incontri riservati per avere «dai massimi livelli istituzion­ali le garanzie necessarie su quello che si dovrà fare da qui in avanti». Un po’ «sollevato» per la nota della Protezione civile che, ha detto ai suoi collaborat­ori, «attesta che ho agito secondo quanto prevedeva il Dipartimen­to». E aggiunge: «Abbiamo altri soldi della solidariet­à. Ma ora abbiamo paura a spenderli».

Su Facebook alcuni cittadini hanno contestato che per l’uso del Padiglione il Comune chiedesse 500 euro al giorno. «Per eventi di carattere generale è sempre stata data gratis — assicura Alemanno — per altre cose è giusto contribuir­e a luce e manutenzio­ne».

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Il centro polivalent­e di Norcia, progettato dall’architetto Stefano Boeri, che è stato posto sotto sequestro
(foto Ansa) Sigillato Il centro polivalent­e di Norcia, progettato dall’architetto Stefano Boeri, che è stato posto sotto sequestro

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