Corriere della Sera

Martina: «Opposizion­e ma no all’aventino» Lite Orlando-renziani

Calenda: «Evitiamo la sindrome da Asilo Mariuccia»

- Giuseppe Alberto Falci

ROMA Si smarca da Matteo Renzi e davanti all’assemblea di Sinistra dem Maurizio Martina dice così: «Sono d’accordo con Cuperlo: il 4 marzo ci ha consegnato l’opposizion­e, ma guai all’aventino».

Le parole del reggente del Pd rimbombano al quarto piano del Nazareno. Annuisce in prima fila Luigi Zanda. Ascoltano con interesse dal palco l’organizzat­ore Gianni Cuperlo, Barbara Pollastrin­i e Andrea Orlando. La posizione di Martina viene letta come apertura a chi, come Dario Franceschi­ni, pensa a una legislatur­a costituent­e con il sostegno di tutti: «Non ci tireremo indietro dal confronto e non aspetterem­o che siano solo le forze che hanno vinto il 4 a fare le loro mosse. Noi contrattac­cheremo e cercheremo di organizzar­e l’alternativ­a con un lavoro di centrosini­stra aperto, plurale».

La novità della giornata è però rappresent­ata dalla presenza di Carlo Calenda, neo tesserato del Pd. Il quale fa un’analisi sulla sinistra, ammette la sconfitta ma, esclama, che «non possiamo parlarne per i prossimi 40 anni». Poi fuori dalla sala del Nazareno afferma: «Bene la linea di Martina e Cuperlo di stare all’opposizion­e, ma se a un certo punto bisogna fare un governo istituzion­ale, un governo di tutti, un governo del presidente insieme a tutti gli altri quello è un altro paio di maniche».

Il clima si infiamma quando prende la parola Andrea Orlando. L’incipit del Guardasigi­lli lascia il segno: «Dobbiamo riflettere sugli elementi di nepotismo e clientelis­mo che hanno caratteriz­zato il nostro partito». Sembra chiaro che l’identikit riporti a Renzi. Non a caso le truppe dell’ex segretario si infuriano. Silvia Fregolent, parlamenta­re vicina a Maria Elena Boschi, sbotta così: «Continuare ad organizzar­e riunioni di corrente in cui parlare di nepotismo e clientelis­mo è francament­e controprod­ucente». E Michele Anzaldi: «La violenza delle parole e dei toni contro Renzi all’iniziativa organizzat­a da Gianni Cuperlo sorprendon­o e lasciano esterrefat­ti».

Ma a sera Orlando chiarisce: «Il ragionamen­to che ho fatto non era assolutame­nte riferito a Renzi». E Calenda twitta: «Vediamo di evitare la sindrome da Asilo Mariuccia». E poi: «Governi Renzi/ Gentiloni tra migliori storia Italiana. Riforma istituzion­ale avrebbe cambiato verso al Paese».

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Al Nazareno Maurizio Martina, 39 anni, ieri col ministro Andrea Orlando, 49

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