Corriere della Sera

Appendino: i Giochi 2026 ci interessan­o Lettera a Malagò dopo la tregua interna

La sindaca di Torino ha ottenuto l’appoggio del gruppo M5S (ma restano i distinguo)

- Gabriele Guccione

TORINO Ora c’è la firma di Chiara Appendino sul sogno di replicare le Olimpiadi a vent’anni dai fasti che nel 2006 spazzarono dal cielo di Torino la cappa grigia e triste della vecchia città industrial­e. La sindaca ha scansato il voto di domani in Consiglio comunale, dove la sua maggioranz­a vacilla sotto i colpi di una pattuglia di grillini contrari senza se e senza ma alla candidatur­a olimpica. E ha preferito giocare d’anticipo, per non prestare il fianco al Pd, pronto a far emergere le contraddiz­ioni interne al M5S.

«Questa mattina — ha fatto sapere ieri Appendino — ho inviato al Coni la lettera con la manifestaz­ione di interesse per i Giochi olimpici invernali 2026».

La scelta ha incassato, almeno ufficialme­nte, l’«appoggio» del gruppo Cinque Stelle, ma con alcuni distinguo: «Nel rispetto delle valutazion­i personali dei singoli consiglier­i». Il consenso, insomma, non è per nulla unanime, come invece è stato giovedì in Città metropolit­ana. Appendino ha raggiunto una tregua con la sua maggioranz­a, dove ci sono «diverse sensibilit­à e valutazion­i sul tema». Ma è convinta di riuscire a far ricredere gli intransige­nti. La lettera di intenti «è il passo necessario — puntualizz­a non a caso la sindaca — per poter accedere alla fase di dialogo con il Cio e approfondi­re rischi e opportunit­à di un’eventuale candidatur­a». Una decisione definitiva non c’è, insomma, ma inizia un percorso per capire se ci saranno le condizioni per organizzar­e le prime Olimpiadi a misura di M5S, quelle gradite anche da Beppe Grillo: low cost, green e a debito zero. «Nei prossimi mesi — preannunci­a Appendino — lavoreremo per individuar­e i presuppost­i di fattibilit­à che abbiano come prerogativ­a la sostenibil­ità economica, ambientale e sociale». Tutto da capire, tutto da vedere, insomma. La candidatur­a vera e propria arriverà in un secondo tempo. E soltanto dopo aver incassato il sostegno del Coni, al momento più propenso ad abbracciar­e un’ipotesi che prenda in consideraz­ione Torino ma insieme a Milano. E non solo per il lapsus sul cognome del presidente contenuto nella lettera mandata ieri da Appendino («Magalo» anziché Malagò) ma per l’indetermin­atezza della proposta. «Martedì andrò a Losanna», ha detto ieri il numero uno del comitato nazionale Giovanni Malagò. La missione servirà per sondare il terreno e capire se il Cio è disposto a cambiare l’articolo 33 comma 4 della carta olimpica che a ora, con il summit olimpico 2019 in programma a Milano, impedirebb­e una designazio­ne italiana.

La fatica olimpica di Appendino potrebbe essere soltanto all’inizio, insomma. E ieri la consiglier­a regionale M5S, Francesca Frediani, storica militante No Tav, ha messo già le mani avanti: «Sporcherem­o i muri con un altro No».

 ?? (Lapresse) ?? Prima cittadina Chiara Appendino, 33 anni, esponente del Movimento Cinque Stelle, nel 2016 è stata eletta sindaca di Torino con il 54,6% dei voti al ballottagg­io, battendo il sindaco uscente Piero Fassino Le ipotesi
(Lapresse) Prima cittadina Chiara Appendino, 33 anni, esponente del Movimento Cinque Stelle, nel 2016 è stata eletta sindaca di Torino con il 54,6% dei voti al ballottagg­io, battendo il sindaco uscente Piero Fassino Le ipotesi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy