I ragazzi italiani in missione all’onu «Qui ci sentiamo al centro del mondo»
L’iniziativa dell’associazione diplomatici
Antonio è un liceale 18enne che pensa a giurisprudenza, ma è affascinato dalla politica internazionale. Marta, che di anni ne ha 27, è all’università e punta al concorso per la carriera diplomatica. Francesco, 22 anni, fa scienze politiche. È incerto sulle scelte per il futuro, ma quando gli hanno proposto questa missione all’onu non ha avuto dubbi: «L’america, i grattacieli di New York, vivere per tre giorni nell’organismo che è il centro del mondo: come dire di no?» Come loro, gli altri tremila studenti in gran parte (più della metà) italiani portati negli Usa nell’ambito del programma Change the World (cambiamo il mondo): da giorni affollano le sale del «palazzo di vetro» spinti da sogni, speranze o anche solo dal desiderio di fare una vacanza intelligente.
È un appuntamento, quello promosso dall’associazione diplomatici di Claudio Corbino, che si ripete ormai da sette anni, ma stavolta l’organizzazione ha messo in piedi un programma super: i ragazzi, che si dividono per giorni in gruppi che simulano la rappresentazione dei vari Paesi del mondo nelle attività diplomatiche delle Nazioni Unite, hanno partecipato anche a molte tavole rotonde animate da personaggi dello sport, dell’economia (come Oscar Farinetti, fondatore di Eataly), della giustizia e della politica (Giuseppe Ayala), del giornalismo (Maria Latella, Myrta Merlino).
Ma, soprattutto, venerdì hanno vissuto la loro straordinaria serata di gala nella storica sala dell’assemblea generale dell’onu, nella quale hanno applaudito il discorso inaugurale di un ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton (ha parlato di cooperazione, accoglienza dei migranti, la possibilità che Internet dà ai giovani di far sentire con più forza la loro voce), hanno sentito cantare Lorenzo Licitra, vincitore dell’ultimo X-factor, mentre Sebastiano Cardi, ambasciatore Il progetto
● Il «Change the World model United Nations» (CWMUN) creato dall’associazione italiana diplomatici di Claudio Corbino, è considerata una delle più importanti simulazioni diplomatiche per studenti che si svolgono alle Nazioni Unite
● Gli studenti hanno lavorato come fanno i rappresentanti dei Paesi del mondo nelle attività diplomatiche dell’onu
● Venerdì hanno partecipato alla serata di gala nella sala dell’assemblea generale italiano presso l’onu ha spiegato come qui si lavora per smussare i conflitti, creare spazi di dialogo anche tra Paesi che hanno rapporti tesissimi.
E poi si sono emozionati quando sul palco che ha ospitato Kennedy e Gheddafi, Bush e Kruschev, sono saliti Tardelli e Ancelotti mentre sui maxischermi alle loro spalle scorrevano le immagini dei gol del capitano della Juventus e della Nazionale e quelle dei trionfi dell’ex allenatore del Bayern Monaco che ha vinto tutto da calciatore e so- Il galà
Nella foto piccola in alto, l’ex presidente Usa Bill Clinton, 71 anni, durante il discorso inaugurale all’assemblea generale. Sopra, Marco Tardelli, 63, e Carlo Ancelotti, 58 video, gallery, aggiornamenti e commenti sulle notizie del giorno prattutto come allenatore di grandi club europei, dal Real Madrid al Chelsea, al Milan.
Ma il momento di maggior partecipazione emotiva, quello più commovente, l’ha regalato il 19enne Francesco Messori, fondatore e capitano della nazionale dei calciatori amputati che ha raccontato le sue battaglie. Da quando, da bambino, è riuscito a far cancellare il divieto di scendere in campo con le stampelle, alla fondazione di squadre e poi una nazionale per ragazzi che hanno perso una gamba.
L’organizzazione italiana è l’unica non statunitense alla quale viene concessa l’assemblea generale. E proprio l’esperienza delle società americane del business della formazione che frequentano le Nazioni Unite ha ispirato Corbino quando, 20 anni fa, giovane studente catanese, cominciò frequentare i model UN, le simulazioni dell’attività diplomatica.
Con l’associazione diplomatici è riuscito a costruire un’attività imprenditoriale di successo che consente di sviluppare programmi utili e ambiziosi (Clinton per parlare in pubblico chiede 200250 mila dollari, può darsi che stavolta abbia fatto un piccolo sconto). Non è l’unica: l’ambasciata italiana offre assistenza anche ad altri gruppi come l’italian Diplomatic Academy di Verona o la United Network di Roma. Missioni simili a New York ma di minore visibilità.