Corriere della Sera

Dazi e tassi, le incognite per la crescita sul tavolo del G20

- Daniela Polizzi

L’economia globale corre e si espande a ritmi che non si vedevano dal 2011. La nota ancora più positiva è che le grandi economie mondiali crescono in modo più sincronizz­ato. Ma c’è il timore che una stretta troppo veloce delle condizioni finanziari­e rallenti lo slancio mondiale. E a patirne le conseguenz­e potrebbero essere anche gli Stati Uniti il cui debito federale, il più grande del mondo, questa settimana ha superato per la prima volta 21 mila miliardi di dollari, secondo i dati comunicati ieri dal Dipartimen­to Usa del Tesoro, dai 19.900 miliardi del gennaio 2017, quando si è insediato alla presidenza Donald Trump. Il rialzo dei tassi sarà uno degli argomenti chiave nell’agenda del G20, il primo a presidenza argentina, che si aprirà domani a Buenos Aires, dove i ministri delle Finanze e i governator­i delle Banche centrali, con il presidente della Bce, Mario Draghi, si riuniranno per due giorni. Discuteran­no appunto di crescita, dopo che l’ocse ha rivisto al rialzo le stime di espansione del Pil mondiale a +3,9% sia nel 2018 sia nel 2019. Ma anche di incognite, secondo quanto è emerso dagli incontri preliminar­i di ieri tra gli esponenti delle 20 maggiori economie in Argentina. Prima fra tutte, appunto una stretta monetaria troppo rapida che inciderebb­e anche sui bilanci degli Usa. Senza contare che gli effetti della Riforma fiscale di Trump — un piano di tagli di tasse pari a 1.500 miliardi di dollari — non sono ancora contabiliz­zati. Gli occhi sono puntati sul presidente della Fed, Jerome Powell, che ha confermato i rialzi, anche se graduali.

Tra i temi sensibili del G20, al quale partecipa il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, ci sono i dazi Usa sulle importazio­ni di acciaio e alluminio (colpiranno tutti i Paesi tranne Canada e Messico) che entreranno in vigore pochi giorni dopo la chiusura del vertice. Si parlerà poi di criptovalu­te, che potrebbero richiedere una regolament­azione comune, e di tassazione dei colossi dell’hi-tech.

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