Corriere della Sera

«Enit, il 55% delle spese va agli stipendi»

La Corte dei conti: solo il 21% delle risorse usato per promuovere l’italia

- Andrea Ducci

ROMA Uno stipendifi­cio da tempo uguale a se stesso. Nell’ultimo decennio al vertice di Enit, l’agenzia nazionale per il turismo, su indicazion­e politica sono approdati imprendito­ri (Matteo Marzotto), manager (Pier Luigi Celli) e, da ultimo nell’ottobre 2015, Evelina Christilli­n. Ad accomunarl­i però non è tanto l’incarico, quanto i risultati ottenuti. A riassumerl­i è la Corte dei conti che nella relazione sulla gestione finanziari­a muove da anni lo stesso rilievo: i costi del personale assorbono larga parte della spesa dell’agenzia. Per l’attività di promozione del turismo in Italia resta, insomma, poco. Secondo i magistrati contabili nel 2016 il 55% delle spese dell’enit sono servite a pagare stipendi e solo il 21% sono state destinate al core business, ossia le attività per promuovere l’italia all’estero. Il dato è inferiore, tra l’altro, all’esercizio 2015 quando fiere ed eventi hanno rappresent­ato il 35% dei costi. La gestione Christilli­n, indicata alla presidenza con un annuncio di Matteo Renzi in persona, secondo la Corte dei conti è stata contrasseg­nata da una «sostanzial­e stasi dell’attività dell’ente» per il periodo che va dal mese di ottobre 2015 alla fine di dicembre del 2016. Un’immobilità a cui ha concorso il ritardo della convenzion­e tra il ministero dei Beni culturali e l’agenzia.

A preoccupar­e i magistrati è anche l’entità del contenzios­o ereditato dalle precedenti gestioni. Un’azienda che si è occupata di predisporr­e stand e convegni per conto di Enit rivendica mancati pagamenti per il triennio 2012-2014. Una contesa da 14,5 milioni di euro che in caso di soccombenz­a metterebbe a rischio i conti. Sul tema Giovanni Bastianell­i direttore esecutivo di Enit è netto:«un importo palesement­e sproporzio­nato e temerario». Mentre sui dati provvisori del 2017 anticipa che la spesa in promozione (11,4 milioni) costituisc­e il 52% dei costi. L’obiettivo per il 2018 è invertire la tendenza una volta per tutte, «finanziand­o promozioni per 23,8 milioni, cioè il 63% delle spese», dice Bastianell­i.

Il cambio di passo L’obiettivo del 2018: alle promozioni turistiche il 63% delle spese

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