Corriere della Sera

Una Juve svogliata e poco precisa si ferma a Ferrara Allegri se ne va prima, oggi il Napoli può risalire a -2

Antenucci è un duro

- Carlos Passerini Spal Juventus 0 0 Alessandro Bocci

6,5 Meret Reattivo, solido.

7 Cionek Due incarichi, raddoppiar­e sul Pipita al centro e uscire su Sandro: li esegue entrambi in maniera encomiabil­e.

7 Vicari Gli tocca Higuain, cliente complicato che affronta nell’unico modo sensato: provare sempre e comunque ad anticiparl­o. Ci riesce. 6,5 Felipe Dei tre dietro è il più inguaiato, è lì che la Juve dà il meglio, se cosi si può dire. Se la cava sempre.

6 Lazzari Tatticamen­te prezioso, pur senza rubare l’occhio.

6 Kurtic Prende un giallo presto però la cosa non lo condiziona affatto.

7 Schiattare­lla Regia curata, detta tempi senza disdegnare la preziosa opera di manovalanz­a.

6,5 Grassi Qualche problema nel riscaldame­nto, però stringe i denti. Preciso, puntuale.

7 Costa La consegna è chiara: piazzarsi alto alle spalle dell’altro Costa, Douglas, che infatti lo subisce. Decisiva chiusura su Sandro, all’alba del match.

6 Paloschi Si occupa soprattutt­o di acchiappar­la e creare spazi. Mestiere oscuro ma efficace.

7 Antenucci Sarà l’aria di derby, in quanto ex torinista, o forse il fresco rinnovo fino al 2020, fatto sta che è indiavolat­o. Un duro.

7 Semplici Mette in campo una bella Spal: stretta e corta, ordinata e concentrat­a. Incarta Max Allegri con la densità al centro e i raddoppi sugli esterni. Il duello tattico lo vince lui. i

eguagliato di partite senza subire gol: dieci come nel 2016. Un po’ poco per chi sognava di infliggere un colpo mortale alle ambizioni del Napoli. Allegri, furioso, lascia la panchina qualche secondo prima del triplice fischio.

Allegri sceglie il 4-2-3-1 e sistema Alex Sandro nel tridente d’attacco con Asamoah sulla linea dei difensori e Mandzukic in panchina. La Spal gioca un primo tempo perfetto: ritmo, pressing, velocità. Una squadra corta e attenta che difende bene e attacca con un calcio verticale. Per dieci minuti i ferraresi sono padroni della partita, arrivano Bloccato

Lo juventino Kwadwo Asamoah lotta per il pallone con Jasmin Kurtic: i campioni d’italia sono stati fermati sul pareggio dalla Spal

(Afp) prima sul pallone, occupano ogni zona del campo, mettono alle corde la regina. La Juve viene progressiv­amente fuori e sono bianconere le occasioni migliori. Alex Sandro, liberato da Douglas Costa, si fa rimontare colpevolme­nte da Filippo Costa. Alla Juve mancano precisione e spazi. Dybala si accende a corrente alternata ma non trova mai la porta anche se ci va vicino con un tracciante a fil di palo e con una punizione di poco sopra la traversa.

Nella ripresa la banda di Massimilia­no Allegri prova a forzare i tempi, migliorand­o la velocità del palleggio, alzando il baricentro, tentando di giocare in profondità. Ma la Spal non demorde: soffre, si abbassa, continua a giocare senza sbagliare un movimento e soprattutt­o vincendo quasi tutti i contrasti. Così, passata l’ora, Allegri si gioca la carta Mandzukic al posto dello spento Asamoah con Alex Sandro arretrato sulla linea dei difensori. Il problema però è in mezzo al campo dove Pjanic e Matuidi soffrono la pressione dei giocatori spallini. Gli ultimi minuti sono lunghissim­i. La Juve ci prova, ma stavolta la qualità delle sue stelle resta nel guscio. Così lo 0-0 resta inchiodato sino alla fine.

L’ultima volta che i bianconeri non hanno segnato in trasferta risale a settembre contro il Barcellona, in una delle serate più difficili della stagione. Ma anche il pari con la Spal fa parecchio male.

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