Gattuso convinto dal portoghese «incattivito» Ora le due punte
Domenica sera, dopo il secondo gol consecutivo che ha portato al Milan altri tre punti, chissà se decisivi, per la corsa alla Champions, André Silva è andato a fare un giro in piazza del Duomo. Non si sa se abbia acceso un cero per ringraziare del momento magico che sta vivendo, ma anche un giro in centro nella Milano by night, testimoniato dal video su Instagram — perché il ragazzo, è tanto riservato quanto social —, fa capire che il percorso di ambientamento è ormai a buon punto. Come si capisce anche dai miglioramenti del suo italiano. Non che André, prototipo del calciatore moderno informato, professionale, funzionale al marketing, sia un chiacchierone: non si sentono suoi lunghi discorsi a Milanello, dove però assicurano che è rimasto sempre solare anche nel periodo in cui giocava poco e segnava ancor meno, pur essendo, con 38 milioni di cartellino, il terzo acquisto più caro della storia del Milan (dopo Bonucci e Rui Costa). Per la verità André — che vive a Citylife con la fidanzata modella e ingegnere chimico Sara Rodrigues e un cane —, di gol contro le difese abbordabili dell’europa League ne aveva anche fatti (otto) ma lasciare il segno in serie A è stato più complicato. Nessun dubbio sulle sue doti tecniche — d’altronde CR7, con cui Silva si relaziona con grande rispetto, ma senza alcuna sudditanza, lo ha indicato come il futuro della Nazionale —, ma mancava qualcosa: la rapidità di crearsi lo spazio per andare al tiro, la lucidità per fare la scelta giusta al momento giusto, soprattutto la cattiveria, dettata dalla voglia terribile di emergere (chiedete se Cutrone mantiene il sorriso quando non gioca). Ora, al di là dei due gol pesantissimi, Silva è cambiato. Si è ambientato anche in campo, soprattutto vicino all’area, perché prima i movimenti migliori li faceva lontano, più come suggeritore che come finalizzatore. Gattuso gli ha messo al fianco un altro attaccante: con le due punte André si trova meglio, e non è una previsione difficile affermare che il Milan vi farà ricorso spesso, come ha fatto con l’arsenal quando c’era una rimonta da tentare, o come tante volte a gara in corsa, per esempio con il Chievo. Ma, al di là del sistema di gioco, è proprio André a essere cambiato. Molto più aggressivo, anche sui portatori di palla avversari, soprattutto più lucido e più freddo in zona gol. Così, quando tornerà dalla Nazionale, dove ha sempre segnato con regolarità, Silva potrebbe anche rivelarsi l’arma in più della volata Champions. Sarebbe un altro importante recupero di Gattuso, dopo quello di Calhanoglu. Perché ora non lo ammette nessuno, né il giocatore, né il Milan, ma l’idea di fargli cambiare aria (magari in prestito) era balenata al suo procuratore Jorge Mendes. Il Milan pensava ormai fosse un acquisto di prospettiva che si sarebbe ripagato l’anno prossimo. Invece il momento di André è arrivato. Già e finalmente.