«Mia figlia buttata fuori dal bar perché allattava»
Mia figlia, che risiede nelle vicinanze di Taormina, ha voluto trascorrere a Venezia una breve vacanza con alcune amiche e il figlio di 6 mesi e mezzo. Il 15 marzo, tutti insieme, si sono recate a Murano nonostante la pioggia, e in un bar pizzeria hanno preso tre caffè, e mia figlia ha cambiato il pannolino al bambino nel bagno del locale. Si è quindi seduta a un tavolo, fra i tanti vuoti e senza avventori, per allattare al seno il figlio. Inaspettatamente, il titolare del locale, con tono irritato e arrogante, l’ha invitata a interrompere l’allattamento e a lasciare immediatamente il locale perché, a suo dire, i tavoli potevano essere utilizzati solo per consumare cibi e non altro. Mia figlia, mentre fuori stava ancora piovendo, ha chiesto di poter restare, facendo presente che avevano appena consumato e che era pronta a pagare l’eventuale differenza per il servizio al tavolo. Per tutta risposta il titolare del locale ha alzato i toni e le ha cacciate via senza tanti complimenti, dicendo pure che lì «comandava lui e lui decideva chi poteva e non poteva starci» aggiungendo che già era stato fin troppo generoso nei loro confronti per avere consentito a mia figlia di andare in bagno per cambiare il pannolino al figlio. E tanto per non fare mancare al tutto l’epilogo xenofobo suggellava: «andatevene da dove siete venute». Non oso immaginare che sarebbe successo se il colore della pelle fosse stato diverso.