«Il Cremlino vuole dividere l’occidente Abbiamo l’obbligo di contrastarlo»
un gas nervino di grado militare, noto come «Novichok». A oggi la Russia è il solo Paese che combini una tradizione di assassinii di Stato con una ragione nota per colpire Sergej Skripal, e con una storia di produzione dell’agente nervino «Novichok».
Dopo l’attacco, il governo britannico ha dato al Cremlino la possibilità di dar conto dell’eventuale sparizione di quantitativi di questa sostanza. La richiesta è stata sdegnosamente ignorata, lasciando il governo senza altra scelta se non quella di concludere che la Russia fosse colpevole di tentato omicidio in una città britannica, attraverso l’uso di un gas letale proibito dalla Convenzione internazionale sulle armi chimiche.
L’incidente di Salisbury segue uno schema d’azione prestabilito, caratterizzato da comportamenti illegali da parte del Cremlino. Dal 2014 a oggi, la Russia ha annesso la Crimea, soffiato sul fuoco del conflitto in Ucraina dell’est, compiuto attacchi informatici contro il Bundestag tedesco e il governo danese, e interferito con diverse elezioni europee.
Ora si è spinta al punto di usare un gas nervino proibito sul territorio europeo. È solo una fortunata coincidenza che i ricoveri all’ospedale di Salisbury siano stati così pochi. I colpevoli non si sono preoccupati di mettere a rischio la vita di numerose persone innocenti.
Il Regno Unito ha risposto all’attacco con l’espulsione di 23 funzionari dell’intelligence non dichiarati presso l’ambasciata russa a Londra. L’intera Comunità internazionale deve agire in maniera unita a sostegno delle regole che difendono la sicurezza di ogni nale Indagini Soldati britannici sul luogo dell’attacco con l’agente nervino zione.
Siamo in questo senso grati ai nostri partner per le dimostrazioni di solidarietà ricevute in questi giorni da numerosi Paesi europei e internazionali, anche attraverso le dichiarazioni in ambito Ue e Nato. Se non restiamo uniti, la Russia continuerà a mantenere un comportamento pericoloso e distruttivo.
nostre divergenze non sono con i cittadini russi, che si sono distinti nel corso dei secoli per le loro conquiste culturali e letterarie. Non dimenticheremo mai la forza d’animo della nazione Russa durante la Seconda guerra mondiale, né la cooperazione dimostrata nella lotta al nazismo.
Tuttavia abbiamo l’obbligo di contrastare l’ambizione del Cremlino a dividere e indebolire la comunità internazionale.
La nostra risposta è stata forte ma è rimasta fedele ai nostri valori, quelli di una democrazia liberale che crede nello Stato di diritto. Molti cittadini russi hanno fatto del Regno Unito la propria casa. Rispettano le nostre leggi, contribuiscono in maniera significativa alla nostra società e continuano a essere i benvenuti.
Ma ogni volta che infrange l’ordinamento internazionale, la Russia diventa sempre più una minaccia per tutti. È per questo che il Regno Unito e l’ue attendono dalla Russia che risponda urgentemente agli interrogativi sollevati dalla comunità internazionale, e che fornisca ogni chiarimento sul suo programma «Novichok» all’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.
La nostra risposta è stata forte ma fedele ai valori di uno Stato di diritto