Killer sparano a due profughi dell’azerbaigian È un mistero
Un rifugiato dall'azerbaigian e sua moglie sono stati vittime di un attacco armato ieri mattina a Tolosa, poco dopo avere accompagnato la figlia a scuola. Tornavano in auto quando un uomo sulla cinquantina accompagnato da un complice ha fatto fuoco da un’altra auto che li stava aspettando. Rahim Namazov, 40 anni, è stato colpito alla schiena, la 39enne moglie Aïda alla testa. Namazov, che era al volante, anche se perdeva sangue ha continuato a guidare fino al pronto soccorso dell’ospedale Purpan di Tolosa. La donna aveva ferite troppo gravi ed è morta nel pomeriggio, il marito ieri sera era in prognosi riservata.
I Namazov, arrivati in Francia dall’azerbaigian nel 2012, hanno tre figli minorenni: una è stata accompagnata a scuola, l’altra era in settimana bianca, mentre il ragazzo 15enne li aspettava in casa e ha sentito gli spari. È stato preso in cura dalla «cellula di aiuto psicologico» che viene messa a disposizione dallo Stato in questi casi.
Il movente della trappola ancora non è chiaro. Namazov si presentava come un rifugiato politico, fuggito dall’azerbaigian perché da giornalista aveva denunciato la corruzione e la repressione del regime autoritario del clan Aliyev, che da padre in figlio gestisce il potere dalla caduta della repubblica sovietica nel 1993.
Namazov diceva di essere stato imprigionato e torturato e per questo ha ottenuto asilo politico in Francia. Ma secondo l’organizzazione non governativa «Reporters sans frontières» non è sicuro il legame tra la sua attività giornalistica e l’attentato di ieri.
La giornalista investigativa azera Khadija Ismaylova, a sua volta oppositrice e incarcerata dal regime, mette in dubbio la carriera giornalistica di Namazov e ricorda che di recente si era spacciato per mafioso sui social media litigando con un gangster reale, tale Lotu Guli, appena uscito di prigione. Il 13 marzo scorso Namazov aveva presentato denunciato di essere vittima di minacce di morte per la sua attività di oppositore.