Corriere della Sera

Il giallo del broker pavese: il corpo trovato in un sacco

Messico, 2 colpi in testa e un biglietto. La famiglia: era consulente

- Ermanno Bidone

Due revolverat­e alla testa e il corpo in un sacco di plastica. Un’esecuzione in piena regola anche se il movente resta misterioso. Così è morto Alberto Villani, 37 anni, il broker finanziari­o nato a Valencia ma da anni residente a Pavia, con la compagna, una 28enne originaria di El Salvador, e due figli piccoli.

«Coppia gentile anche se un po’ riservati — ricordano i vicini—. Comunque gente perbene». Alberto era partito per Città del Messico a fine febbraio. Uno dei tanti viaggi di lavoro in America latina. «Era sereno» ha raccontato la compagna alla polizia. Mentre il cognato ipotizza che Alberto «possa aver scelto le persone sbagliate con cui lavorare». Pare che si stesse occupando di una consulenza per l’apertura di un ufficio di servizi finanziari, assieme a dei soci messicani.

L’hanno trovato rannicchia­to in un sacco di plastica. Accanto al cadavere c’era un biglietto: «Questo mi è successo perché sono un ladro». Quella che sembra un’esecuzione si è consumata a Tlaltizapa­n, a un centinaio di chilometri dalla capitale. Il corpo di Villani è stato trovato lunedì. Qualche giorno prima la convivente, che non aveva più sue notizie, ne aveva denunciato la scomparsa in questura a Pavia. Ha raccontato che Alberto aveva preso una stanza d’albergo a Cuautla, a circa quaranta chilometri da dove è stato abbandonat­o il suo cadavere.

I due si sentivano ogni giorno. Lui sembrava tranquillo, il lavoro andava bene e aveva comprato anche dei regali per i bambini. Villani e la compagna si telefonano anche martedì sera e sarà l’ultima volta. Alberto è nei pressi dell’aeroporto di Città del Messico, dice di essere arrivato lì in taxi, per cambiare del denaro: «Tra un paio d’ore rientro e ti chiamo». Passano le ore, al telefono non risponde più e sale l’angoscia. La donna chiama l’ambasciata italiana, la polizia va a controllar­e nell’hotel di Cuautla ma nella camera non c’è niente, neanche la valigia o altri effetti personali. Partono le ricerche e dopo cinque giorni viene rinvenuto il corpo del broker. La polizia messicana per ora non avanza alcuna ipotesi. La questura di Pavia attende la delega della Procura di Roma per avviare ufficialme­nte le indagini. Il caso è seguito anche dalla Farnesina «in stretto contatto con l’ambasciata italiana».

Sempre dal Messico ci sarebbero sviluppi sul caso dei tre italiani scomparsi il 31 gennaio. Il legale della famiglia ha riferito che «secondo le autorità messicane sarebbero ancora vivi».

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