Corriere della Sera

Fa pareggiare gli avversari per fair play Ira dei suoi tifosi

- Di Michele Pennetti

C’era una volta Bepi Pillon, l’allenatore che ai tempi della panchina di Ascoli in B — correva l’anno 2009 — ordinò ai suoi giocatori di far pareggiare la Reggina dopo un gol firmato da Antenucci con Valdez a terra. «Per quante me ne hanno dette i sostenitor­i della mia squadra, non so più se mi ripeterei», recitò due giorni dopo in preda a un pentimento da eccesso di sportività. Oggi c’è Enzo Maiuri, tecnico del Portici (serie D), che mercoledì scorso per una situazione analoga ha chiesto ai suoi calciatori di lasciare campo libero alla Nocerina. Minuto 38 del primo tempo, risultato 0-0, la Nocerina mette palla fuori per consentire a Dieme, giocatore della formazione avversaria, di ricevere le cure per un problema all’occhio. Il Portici non solo batte il fallo laterale alla svelta, va pure a bersaglio con Pandolfi tra lo sbigottime­nto dei difensori ospiti. Parapiglia, spintoni, il caos. D’accordo con il suo capitano, Antonio Di Pietro, Maiuri comanda ai suoi di restare immobili. Palla al centro, segna

Mister Enzo Maiuri, 48 anni, allenatore del Portici, serie D campana

Cavallaro, pareggio subito ristabilit­o. Ma come per Pillon, ecco aprirsi una contestazi­one: «Chissà cosa c’è sotto — sospetta la tifoseria di casa — il mister poche stagioni fa è stato alla guida della Nocerina». Dimentican­do però che il 31 ottobre 2016 Maiuri venne esonerato dal club salernitan­o senza troppi compliment­i dopo aver (stra)vinto un campionato di Eccellenza. E alzando un polverone su una presunta scommessa che rischiava di non andare a buon fine. Maiuri, amico di gioventù dell’ex rossonero Marco Simone con il quale condivise le prime esperienze al Como, vecchio ragazzo milanese innamorato del Sud (ha giocato e si è sposato a Taranto), dal disgusto rassegna le dimissioni. Il Portici non le accetta. Ma lui procede dritto per la sua strada. «Se esisteva una rivale che avrei voluto sconfigger­e a ogni costo — ha sottolinea­to ieri sera mentre si recava a un incontro con i tifosi — era proprio la Nocerina. Scambiare un gesto nobile per qualcosa di losco è una roba inaudita. Ringrazio la società, però me ne torno a casa e poi vediamo». Siamo alle solite? Sì. Soprattutt­o se il calcio è capace di fare ombra a se stesso anche dopo una delle sue giornate più luminose.

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