Cosa faresti per un lavoro? Limiti etici nell’era precaria
Sposa la mia amante e sei socio. Il film «Tuttofare» & altri ricatti
Caro ragazzo precario italiano, sposeresti una sconosciuta pur di diventare socio in uno dei più grandi studi legali italiani a 10.000 euro al mese? Qual è il limite etico che saresti disposto a varcare per metterti alle spalle la stagione dei 300 euro al mese? La commedia all’italiana ha il merito storico di far riflettere il grande pubblico sui cambiamenti del nostro costume nazionale e sulle quotazioni della Morale diffusa. È successo con i grandi capolavori italiani interpretati da Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi e Sophia Loren, Monica Vitti, Stefania Sandrelli, Mariangela Melato. Recentemente, è capitato anche col clamoroso successo (16 milioni di euro di incassi) di «Perfetti sconosciuti», del 2016, di Paolo Genovese, apologo contemporaneo sull’abuso dei telefoni cellulari e sui segreti inconfessabili che contengono.
Stavolta si parlerà di precariato e di limiti morali. Il 19 aprile uscirà nelle sale «Il tuttofare», scritto e diretto da Valerio Attanasio che qui firma la sua prima regia dopo molti soggetti e sceneggiature (è suo «Smetto quando voglio»). È la storia di Antonio (interpretato da Guglielmo Poggi), giovane praticante in legge «tuttofare» nello studio del Principe del Foro di Roma Toti Bellastella (Sergio Castellitto), marito della ricchissima Isabel (Maria Clara Alonso) per farle ottenere la cittadinanza italiana che le ha promesso. E qui, con la trama, ci fermiamo perché il film (prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per Wildside e Vision Distribution in collaborazione con Sky Cinema) prosegue con serrati colpi di scena. Il ricatto di Toti Bellastella (la trama ha forse un antenato nobile in «Sissignore» del 1968, diretto e interpretato da Ugo Tognazzi accanto a Gastone Moschin, c’è sempre un’amante fatta sposare al sottoposto) porta diritto alle note di regia di Attanasio: «Una satira sulla lotta per la sopravvivenza in cui siamo tutti coinvolti, il ricco e il povero, l’arrampicatore sociale e il raccomandato, il poveraccio senza santi in paradiso e il potente di turno, che poi solitamente alla fine vince sempre». In più, Attanasio conosce bene il mondo dei praticanti legali sottopagati e sfruttati, è stato anche lui studente di Giurisprudenza, figlio com’è di un avvocato.
Quesito del film: un posto da 10.000 euro al mese vale il matrimonio con una sconosciuta, la perdita di una parte essenziale della propria identità, l’amputazione di una quota di futuro, insomma la consegna dell’anima al Mefi- (a sinistra, nella foto di Claudio Iannone). Prodotto da Vision Distribution e Wildside uscirà sul grande schermo il 19 aprile. Del cast oltre a Castellitto, che nel film interpreta l’avvocato Toti Bellastella, fanno parte Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci e l’attrice argentina Clara Maria Alonso (nella foto in basso a destra. Sopra, le riprese sul set)
Le condizioni
Da 300 euro al mese a 10.000 ma accettando dei compromessi: la commedia di Attanasio