Corriere della Sera

«Tutti sui social ad attaccare Perso il valore del perdono»

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Ti vedo, Gesù, spogliato di tutto. Hanno voluto punire te, innocente, inchiodand­oti al legno della croce. Che cosa avrei fatto io al posto loro, avrei avuto il coraggio di riconoscer­e la tua, la mia verità? Tu hai avuto la forza di sopportare il peso di una croce, di non essere creduto, di essere condannato per le tue parole scomode. Oggi non riusciamo a digerire una critica, come se ogni parola fosse pronunciat­a per ferirci. Tu non ti sei fermato neanche di fronte alla morte, hai creduto nella tua missione e ti sei fidato di tuo Padre. Oggi, nel mondo di Internet, siamo così condiziona­ti da ciò che circola che a volte dubito anche delle mie parole. Ma le tue parole sono diverse, sono forti nella tua debolezza. Ci hai perdonato, non hai portato rancore, hai insegnato a porgere l’altra guancia e sei andato oltre, fino al sacrificio totale. Mi guardo intorno e vedo occhi fissi sullo schermo del telefono, impegnati sui social ad inchiodare ogni errore degli altri senza possibilit­à di perdono. Uomini che, in preda all’ira, urlano di odiarsi per i motivi più futili. Guardo le tue ferite e

Gli sguardi sui cellulari Mi guardo intorno e vedo occhi fissi sui telefoni, tutti pronti a inchiodare gli altri

sono consapevol­e, ora, che io non avrei avuto la tua forza. Ma sono seduta qui ai tuoi piedi, e mi spoglio anch’io di ogni esitazione, mi alzo da terra per poter essere più vicina a te, anche solo di qualche centimetro.

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