Britney Spears La principessa è tornata
A 36 anni, per la prima volta lega il suo nome a un brand. «Sfacciata, ottimista e gioiosa: mai stata più felice di riconoscermi in questo messaggio» La cantante dalle molte vite e i due stilisti di Kenzo che l’hanno portata davanti all’obiettivo di Lind
La principessa del pop è tornata. Mai così in forma. Chi l’avrebbe detto dopo tutto il suo, intenso, vissuto? E Carol (Lim) e Humberto (Leon), gli stilisti che l’hanno voluta a tutti i costi, lo giurano: «Lei è semplicemente fantastica. Il suo corpo è stupendo e naturale. E non ha avuto bisogno né voluto alcun ritocco». Così ecco che Britney Spears, a 36 anni, è la testimonial di Kenzo Memento 2 (capsule che si rifà al debutto dello stilita giapponese nel 1986) e di una campagna firmata Peter Lindbergh che ha del sorprendente per l’immagine energizzante che l’ex teenager tormentata ridà di sé al mondo.
Mai, fra l’altro, la cantante venuta dalla Louisiana si era legata prima d’ora a un marchio. Galeotto il denim, protagonista della capsule. Una scelta, precisa, come quella di lasciarsi alle spalle tutto, e raccontare solo il nuovo presente: «Mi ha lusingato molto il fatto che Kenzo mi abbia chiesto di essere il volto del brand per il 50° anniversario — racconta lei sul set in una intervista a tre a Los Angeles sul set della campagna —. Mi
piace moltissimo il brand, e vedere che il denim era il punto forte della collezione ha reso il tutto molto più attraente perché il jeans è parte integrante del mio stile personale. Anche il fatto che Peter Lindbergh partecipasse al progetto ha reso l’opportunità emozionante».
Una rinascita che non è solo professionale, entro quest’anno l’uscita del nuovo album, il decimo della sua incredibile carriera dopo i successi delle serate a Los Angeles, ma anche umana e fisica. «Quando stavamo disegnando la collezione ho pensato: se potessi avere chi voglio, chi vorrei vedere in denim? Senza dubbio Britney. Britney per me è la regina del denim. È stato il punto di partenza. Poi ho pensato di affiancarla a Peter Lindbergh. I due non avevamo mai lavorato insieme», dice Leon.
Britney l’immagine del successo e della disperazione: già una piccola star a dieci anni a venti era la «principessa» del pop, idolatrata e impunita con le sue bizze e i suoi amori. I mariti veri e annullati. I figli contesi. I video hot e la droga. I lunghi capelli biondi e la testa rasata dalla disperazione. Prima un fisico da pin up e poi quello di una giovane donna consumata. Luce e buio. E ora la rinascita. Di nuovo sul palco, di nuovo con i suoi figli, di nuovo bella, di nuovo
protagonista.
Scommettere su di lei è stato coraggioso?. «Non so come spiegarlo in modo eloquente. Numero uno, Britney Spears è un’icona, dunque penso che in termini della sua iconografia si inserisca perfettamente nel nostro progetto Memento. È una leggenda nel suo campo. E ce la ricorderemo per il resto della vita. È nell’olimpo con Michael Jackson e Madonna e tutti quelli che consideriamo icone. Britney è lassù. Penso che per molti aspetti, nella mia crescita è anche stata sinonimo di denim — spiega Humberto —. Quando lei e Justin sono usciti coi loro outfit in jeans, beh è diventato un look iconico» . «Ha un corpo incredibile — interviene Carol —. Balla come nessun’altra e per questo ha dato a Peter tantissime opzioni, perché si muoveva di continuo e ha dato tutta se stessa, ed è stato super emozionante».
Una vita, quella della pop star, in jeans, è cambiato qualcosa nel modo di sceglierlo e indossarlo? «Mi vestivo così da ragazzina e continuo. Il denim è versatile e divertente, e si abbina con tutto. Un paio di jeans e una t-shirt o un top carino sono il mio outfit preferito quando voglio essere casual e comoda. Ma può anche diventare elegante e cool. Una volta ho indossato un abito in denim alla cerimonia
di un premio». Come è stato lavorare con Peter Lindbergh? «Mi ha fatto ridere tantissimo sul set! Ero già una sua grande fan – le sue immagini sono iconiche – e ora lo sono ancora di più. È stato veramente divertente lavorare con lui e mi ha fatto sentire totalmente a mio agio. Nulla è stato troppo difficile, ma direi che essendo una perfezionista volevo che tutto fosse perfetto. Anche gli stilisti, molto gentili. Si sono presi cura di me e hanno accolto tutti i miei suggerimenti ». Sfacciata, ottimista e gioiosa, così è questa campagna. È come si sente la nuova Britney? «Non potrei essere più felice del messaggio. Mi riflette in pieno».
Entusiasmo condiviso dagli stilisti: «Britney un’espressione diversa e in un certo modo darle quello che pensiamo si meriti con questo ruolo super-moderno. È senza dubbio un jolly — ammette Carol — ma è anche perfettamente logico perché penso che sia la quintessenza dell’americanità e anche una eterna teenager». «Credo che alcune delle immagini — si lancia Humberto — ricordano quelle iconiche di Cindy Crawford nelle pubblicità della Pepsi e cose simili e penso che per molti aspetti ci sono dei momenti stupendi di questo scatto che hanno un sapore iconico».