Corriere della Sera

Ricomincia­re ad amarsi. Senza Rete

- Di Costanza Rizzacasa d’orsogna

Ricordate «C’è posta per te»? Era la fine degli anni Novanta, il web era da poco disponibil­e e il nuovo modo d’incontrars­i era la chat. Giurando che fosse la prima volta, come Meg Ryan e Tom Hanks. O come me, che tornata in Italia per un breve periodo, misi un annuncio d’amicizia su Yahoo!, e in chat conobbi quello che diventò il mio fidanzato. E se col senno di poi cambierei nick (Coccolina9­9, sic), per due anni fu bellissimo — a parte il non dire a nessuno di come c’eravamo conosciuti. «Ma Cos», chiosò un’amica ai primi intoppi, «le persone normali mica s’incontrano così».

Vent’anni dopo, il mondo è capovolto. Il web è il mezzo principale per conoscersi, chi si vergogna è perduto. Le persone «normali» oggi s’incontrano su Tinder. Ecco perché, al contrario di allora, per trovar gente interessan­te devi uscirne. Purtroppo non sappiamo più farlo, da cui le guide per incontrars­i offline.

Come quella scritta da una terapeuta per il New York Mag, che dice una cosa ovvia e sorprenden­te. Affossati nello smartphone, non siamo più capaci di guardare negli occhi. La prima regola, quindi, è alzare la testa. Perché solo incrociand­o lo sguardo possiamo percepire le scintille, accorgerci di chi ci circonda, chi ricambia. «Se accade, facciamoci forza: buttiamo lì uno “ciao”». E poi cambiare bar, cambiare giro, uscire dalla propria bolla dove anche il bot sa tutta la tua vita, dalla tua comfort zone. «Non c’è da aver paura, è come allenare un muscolo in palestra. Ce l’abbiamo: dobbiamo solo lavorarci un po’». Costanzard­o

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