Corriere della Sera

Vivendi fuori gioco anche su Premium Nomine Tim, asse Elliott-assogestio­ni

- di Federico De Rosa

Sotto attacco su Tim e ora anche fuori gioco su Premium. La campagna d’italia di Vivendi rischia di costare cara a Vincent Bolloré. Il quale a questo punto si deve rassegnare: con Mediaset non ci potrà essere alcuna trattativa, ma solo la causa per danni intentata da Cologno per il mancato acquisto di Premium.

Su Tim il rischio è altrettant­o elevato. Elliott è certo di riuscire a estromette­re dal board i rappresent­anti di Vivendi all’assemblea del 24 aprile. I francesi faranno di tutto per evitarlo e gli avvocati sono al lavoro proprio con questo obiettivo. Ma i fondi di investimen­to, che controllan­o il 58% circa del capitale di Tim, sono pronti ad appoggiare Elliott. Il fondo Usa, a sua volta, per una sorta di reciprocit­à, ieri ha annunciato che voterà in assemblea i candidati di Assogestio­ni per il rinnovo del collegio sindacale. Intanto continuano le scintille tra i consiglier­i Tim in quota Vivendi e il collegio sindacale. Giovedì scorso, al termine del board, una nota dava conto che «la società è in attesa di ricevere

I sindaci

Elliott voterà con i fondi per il nuovo collegio sindacale

dal collegio sindacale la documentaz­ione prevista dalla legge al fine di procedere ai necessari adempiment­i pubblicita­ri» sulla revoca e reintegro del consiglio chieste da Elliott e fatta propria dai sindaci. La documentaz­ione, hanno risposto ieri, è già «a disposizio­ne dei soci, unitamente alla restante documentaz­ione assemblear­e». Nella relazione i sindaci evidenzian­o «alcune irregolari­tà» nei criteri e nelle procedure usate da Tim per definire« indipenden­ti» i suoi consiglier­i, in particolar­e quelli francesi in quota Vivendi per i quali il 3 marzo sono stati confermati i requisiti.

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