«Saturday» all’italiana
Bisio «traduce» lo storico show satirico americano «Sarà tutto live: attualità, politica, sketch e mini tg»
Bill Murray, John Belushi, Dan Aykroyd, Eddie Murphy, Ben Stiller... sono solo alcuni dei grandi comici americani che hanno una cosa in comune: il loro trampolino di lancio è stato il Saturday Night Live, (noto come Snl) storico programma satirico in onda da 43 anni dal Rockfeller Centre di New York, sul canale Nbc.
«Per noi comici il Saturday è fonte di massima ispirazione, è tutto. Sono felicissimo di portare in tv la versione italiana del programma». Claudio Bisio la comicità l’ha scandagliata in ogni sua forma e declinazione. Ora gli pare di arrivare all’essenza stessa della satira con questo programma che in Usa ha lo skyline di New York e qui avrà quello di Milano. «Mi sono chiesto: cosa faccio dopo Zelig? La risposta è arrivata con l’offerta da parte di Tv8 di riproporre Snl». Il debutto è previsto sabato 7 aprile, alle 21. Quella stessa sera parte anche Amici con Maria De Filippi su Canale 5 e prosegue Ballando con le stelle con Milly Carlucci su Rai1. E lei Bisio è lì, in mezzo alle corazzate del sabato sera... «Beh sarebbe stato difficile andare in onda in un giorno diverso dal sabato... quella è la collocazione naturale del Snl. Noi cercheremo di fare cose belle, sketch divertenti e ci auguriamo che questi — come è successo nella storia del programma americano — possano vivere al di là del sabato. D’altronde potrei mai sentirmi in competizione con i due programmi delle reti ammiraglie? Sguardo Claudio Bisio, 61 anni: la sua carriera da attore è iniziata recitando al Centro sociale Leoncavallo Il Saturday è una proposta alternativa, che si rivolge a un pubblico che il sabato sera ha voglia di ridere».
È tutto pronto negli studi di Tv8, che sembra quasi di stare nella Grande Mela: tre palchi, uno centrale grande, con la band che suona dal vivo diretta da Rocco Tanica, e due palchi di fianco dove prendono vita gli sketch con i diversi ospiti. «Sarà tutto live, le scenografie che cambiano dal vivo, oggetti che si spostano — racconta Bisio —. In America è tutto perfetto, qui in Italia abbiamo preferito qualche sbavatura». Ingrediente principale la satira a 360 gradi. «Loro hanno Trump e sono messi bene, ma anche noi non ci lamentiamo. Io condurrò un mini tg — un tg satirico che negli Usa chiamano Weekend Update — con tanti inviati. Al mio fianco nella prima puntata, un grande giornalista televisivo, Enrico Mentana».
Un programma dunque che non può prescindere dalla stretta attualità, ma che vive anche di parodie, mini fiction registrate, satire costruite e pensate. Come Sguburra, crasi tra Suburra e Gomorra, una serie di 6 mini sketch che racconta l’incontro tra Mafia Capitale (Suburra) e camorra napoletana (Gomorra). «Ci sono due bande, una romana e una napoletana. Capibanda sono Ricky Memphis, e Fortunato Cerlino. È una vera parodia di genere, uno parla romano, l’altro napoletano: dicono la stessa cosa, ma non si capiscono e si ammazzano».
Bisio ha fortemente voluto nel programma tanti giovani comici (alcuni venuti fuori da Italia’s Got Talent) e Il Terzo segreto di satira, «cinque ragazzi strepitosi , autori, registi, attori, sceneggiatori. Uno di loro è David Rossi, figlio
L’ispirazione
Sono felicissimo perché per noi comici quella trasmissione è fonte di massima ispirazione
del comico e grande amico mio, Paolo Rossi. Ogni tanto — nemesi storica — mi dà pure gli ordini...».
Ma certo la forza del Saturday sono gli ospiti che si mettono davvero in gioco: nessun disco, libro, film da promuovere, solo il gusto di divertirsi. Nella prima puntata ci saranno Giorgia, Cattelan, The Kolors e Vanessa Incontrada. «Con lei ho lavorato anni, daremo vita davvero a tanti sketch. In uno io sono Hitler, lei Eva Braun: una coppia litigarella nel bunker prima di morire». Nelle altre puntate ci saranno Rocco Siffredi, Rocco Papaleo, Federica Pellegrini e tanti altri.
Ma Bisio non si ferma alla tv. Il primo maggio è in uscita il suo ultimo film Arrivano i prof storia di un insegnante di matematica che si fa le canne... Ruolo ben diverso da quello del suo penultimo film Gli sdraiati — ispirato all’omonimo libro di Serra — dove interpretava un padre rigoroso e severo. E lei che padre è? «Ho una figlia di 22 anni che mi sgrida perché non studio inglese, uno di 18 ben rappresentato in Gli sdraiati. Sia a teatro che al cinema ho messo in scena il mio modo di essere padre, non tradizionale. Dal punto di vista educativo non dare regole penso sia un errore, ma non potevo fare diversamente, non potevo fingere e sono stato onesto. Perché come ha ben scritto Serra “le poche volte che cerco di sottolineare le regole ho il tono maldestro dell’improvvisatore...”».