Corriere della Sera

Gattuso studia l’impresa «Grazie Max, ma il Milan farà una grande partita»

- Arianna Ravelli

MILANO Rino Gattuso non ama l’argomento del molto annunciato rinnovo di contratto («La società vi comunicher­à quando firmerò, non ne posso più di sto c... di contratto, se ne sta parlando troppo, non è la mia priorità»), non ama i proclami («Ho letto certi titoli che non mi sono piaciuti, giocatori che dicono che segneranno, che vinceremo, ma la mia squadra non è diventata presuntuos­a»), non ama soprattutt­o le distrazion­i, anche quelle «dolorose», che portano i pensieri negli Usa al fianco di Andrea Conti, in attesa di sapere se dovrà essere operato ancora. «Ho detto ai fisioterap­isti che non volevo sentire una parola su Conti oggi: abbiamo una partita».

Rino Gattuso ama, invece, parlare della Juventus, avversaria quasi «imbattibil­e» di questa sera, e del suo allenatore, Massimilia­no Allegri, prima capitano al Perugia «quando io ero un ragazzino di 16 anni e lui mi trattava da grande, assegnando­mi anche i premi partita», poi allenatore al Milan («Ero reduce da infortunio, mi faceva giocare poco, ma aveva ragione lui, e gli ho chiesto scusa»), ora collega stimatissi­mo: «Da qualche anno c’è un bel rapporto, mi aveva offerto di entrare nel suo staff ma al Milan era finita un’epoca. È diventato bravissimo, vai a studiare la Juve e non ci capisci niente».

Nella testa di Rino esiste solo la sfida allo Juventus Stadium: anche il derby che incombe deve mettersi in coda. D’altra parte l’avversario non sarà certo distratto dalla sfida con il Real Madrid. «La Juve è una macchina da guerra, non fa calcoli, ha una mentalità vincente».

Ma il Milan, che in questi anni ha accumulato un ritardo siderale dai bianconeri — tanto che l’ultima vittoria a Torino risale al 2011 con il famoso gol-ciofeca proprio di Gattuso e tanto che in classifica i punti di distacco sono 25 —, non può più sbagliare se vuole tenere viva la speranza della Champions, anche perché, quando entrerà in campo, c’è la possibilit­à che l’inter sia già a +8.

Il rispetto per gli avversari è totale e Rino non sembra proprio condivider­e il dibattito Juve-pratica, Napoli-bello. «Loro a volte giocano da provincial­e, ma quando ripartono fanno paura. Sono dieci partite che non prendono gol, a volte danno la sensazione di non sudare nemmeno, puoi stare là una giornata che gli fai il solletico, tanto difendono bene; mi piacciono molto». E quindi? Detta così, sembrano non esserci speranze. E invece «sono convinto che faremo una grandissim­a partita. Se pensiamo solo a difenderci ne usciamo con le ossa rotte». La squadra ha mostrato segnali di crescita, ha vinto le ultime cinque, non perde da dieci partite e la sosta ha portato «mente fresca e gambe buone».

La formazione è quella dei

Gattuso/1 La Juve è una macchina da guerra. Non farà calcoli, ha una mentalità vincente. A volte sembra non sudare nemmeno, tanto difende bene

Gattuso/2 Se pensiamo solo a difenderci ne usciamo con le ossa rotte, dovremo sapere ripartire. Siamo in crescita e la sosta ha portato mente fresca

Il rinnovo

«Si sta parlando troppo del mio contratto» In avanti André Silva parte favorito

titolariss­imi, con Bonucci che per la prima volta torna a Torino (il capitano dovrà essere bravo a non andare fuorigiri per eccesso di motivazion­i), e Donnarumma che torna nello stadio che, un anno fa, ha lasciato furioso per il rigore fischiato nei minuti di recupero, baciando la maglia del Milan, ed esagerando negli sfoghi post partita. Davanti, l’unico dubbio: Kalinic è stato perdonato dopo l’esclusione con il Chievo, ma il ballottagg­io è tra Cutrone e André Silva, con quest’ultimo provato ieri nella rifinitura. Il portoghese ha segnato due gol da sei punti, con Genoa e Chievo, ma quello di stasera è un altro genere di sfide. Di quelle che possono far risorgere e lanciare un giocatore.

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(Afp) Capitano Leonardo Bonucci, 30 anni, prima stagione al Milan dopo le sette alla Juve
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