Corriere della Sera

«Io resterò allenatore dell’inter»

Oggi il Verona. «Raggiungia­mo la Champions o lo rimpianger­emo»

- Guido De Carolis

Si guarda all’oggi e si pensa soprattutt­o al domani in casa Inter. La qualificaz­ione in Champions League è lo spartiacqu­e tra fallimento o successo di un’intera stagione. Tutto è legato all’obiettivo fissato dalla proprietà, ribadito dalla società, accettato dall’allenatore. Quella contro il Verona, in uno stadio dove si accomodera­nno in 60 mila, è la partita del possibile allungo sul Milan, impegnato a Torino con la Juventus e poi, sottolinea Spalletti, «vincere è il miglior modo per presentars­i al derby». Le due gare possono orientare in modo netto la corsa Champions dell’inter.

Il match con il Verona pare scontato, i nerazzurri però sono maestri nell’incartarsi con le piccole e hanno già lasciato punti a Spal, Crotone, Sassuolo e Genoa. I gialloblù di Pecchia non stanno benissimo dopo lo 0-5 subito in casa con l’atalanta e mercoledì sono attesi dallo scontro salvezza con il Benevento, normale che la testa sia lì. In più il Verona non ha mai battuto l’inter a San Siro: 27 volte si è presentato e in 16 occasioni ha pagato dazio, nelle altre 11 è riuscito a portare via un pareggio.

L’addio di Sabatini non sembra invece aver distratto Spalletti che rende omaggio al dirigente con cui ha condiviso un lungo tratto di strada, a Roma e Milano. «Le sue dimissioni hanno fatto rumore. Mi è dispiaciut­o. In Sabatini vedo un samurai del calcio, perché è un guerriero e dà battaglia per riuscire a incidere».

Che è quello che vorrebbe poi fare Spalletti, senza essere costretto a guardare indietro e trovare rimpianti. «È venuto a farci visita Ligabue, lui dice che “gli anni passano per non ripassare più”. Lo stesso è con i campionati. Ho ben chiaro che se non raggiunger­emo l’obiettivo Champions ci porteremo dietro il dispiacere per sempre. Uno come me la prenderebb­e malissimo e i giocatori devono entrare nella stessa ottica. Se non ci arriviamo, in futuro questo ricordo ci darà molto fastidio». Soprattutt­o potrebbe incidere sulla sorte del tecnico che ha un contratto fino a giugno 2019, ma è deciso ad aprire un ciclo con l’inter. «Non sono in scadenza, ho un altro anno di contratto e la prossima stagione sarò ancora l’allenatore». Per costruire la nuova squadra ci sarà tempo, Spalletti però è convinto di avere i mezzi giusti per affrontare la volata finale. «Abbiamo tanto a disposizio­ne dal punto di vista tecnico, bisogna piuttosto chiedersi se stiamo utilizzand­o tutto, credo ci siano ancora margini di crescita».

Dopo due mesi pieni di difficoltà e risultati negativi, l’inter si è ritrovata con un nuovo assetto. Spalletti aspetta l’evoluzione di Rafinha e una conferma di continuità da Brozovic. L’arma in più però è sempre Mauro Icardi. Dopo la quaterna alla Sampdoria, l’argentino insegue Ciro Immobile nella classifica cannonieri: 22 reti per il nerazzurro, 24 per il laziale. E proprio la Lazio, più del Milan, è l’avversario temuto per la corsa Champions. La volata è lanciata e l’inter non può sbagliare: c’è in gioco il futuro di tutti.

 Spalletti/1 Le dimissioni di Sabatini hanno fatto rumore Mi è dispiaciut­o In Sabatini vedo un samurai del calcio

 Spalletti/2 Prenderei male il non andare in Champions Ho un altro anno di contratto e la prossima stagione sarò ancora l’allenatore

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(Getty Images) Scoperta Rafinha, 25 anni, è arrivato in prestito dal Barcellona

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