Corriere della Sera

Da Fico a Carfagna: chi rinuncia all’indennità

Non solo Fico e colleghi di partito hanno detto no alla paga extra Carfagna: la verso al volontaria­to Ma La Russa: non mi piace il bus e andrebbe fatta meno pubblicità

- di Giuseppe Alberto Falci

Il primo è stato il neo presidente della Camera Roberto Fico. A poche ore dall’applauso nell’emiciclo di Montecitor­io ha scritto un lungo post su Facebook: «Rinuncio allo stipendio aggiuntivo di 4.668,45 euro al mese a cui avrei diritto in virtù del mio incarico». E ancora: «Ciò comporta un risparmio di circa 280 mila euro di risorse pubbliche per l’intera legislatur­a». Se non si tratta di una corsa poco ci manca. Per non essere da meno Elisabetta Maria Alberti Casellati, appena eletta sullo scranno più alto di Palazzo Madama, si è recata al concerto del figlio a Genova con un volo di linea. Rinunciand­o, va da sé, all’aereo di Stato. Poi a cascata è stato il turno del neo questore Riccardo Fraccaro, e di tutti i membri dell’ufficio di presidenza di Montecitor­io in quota cinquestel­le: da Maria Elena Spadoni (vice presidente della Camera) a Laura Bottici (questore al Senato), passando per Paola Taverna (vice presidente del Senato) giù giù fino ad arrivare ad Azzurra Cancelleri (segretaria d’aula di Montecitor­io).

Il messaggio di sobrietà, che propugna da anni il M5S, è stato rispettato da tutti. Ma lo step successivo, come ha ricordato Fico al Fatto Quotidiano, sarà quello di convincere anche gli altri gruppi parlamenta­ri: «Parleremo con i rappresent­ati di ogni forza politica, per chiedere che tutti rinuncino alle indennità, che prendono per i vari ruoli». In realtà appena eletta vice presidente della Camera, anche Mara Carfagna ha subito comunicato di volere rinunciare all’indennità di funzione per devolverla «a sostenere le battaglie in cui credo: per le donne, i minori, la famiglia e i disabili». Il tutto, continua l’azzurra, «a beneficio di associazio­ni che lavorano sul territorio, lontane dai riflettori, per sostenere le volontarie e volontari che si sporcano le mani tra i problemi veri degli italiani». E l’altro vice presidente della Camera Ettore Rosato annuncia al Corriere: «Sto già pensando di rinunciare o devolverla alla mia città».

Cifre ufficiali non ce ne sono, ma, secondo alcuni dati in possesso del Movimento Cinquestel­le, i risparmi sarebbero i seguenti: 1.774 euro netti al mese per i vicepresid­enti, 1.777 euro per i questori, 1.269 per i segretari di presidenza e per i presidenti di commission­i. Chi ancora invece starebbe meditando se devolverlo e in quale modo è il questore azzurro Gregorio Fontana: «Vedremo di decidere tutti insieme come coalizione». Una posizione più articolata e polemica è quella di Ignazio La Russa, neo vice presidente del Senato in quota Fratelli d’italia: «Non so quanto sia la cifra». E sorridendo aggiunge: «Non mi piace andare in autobus e non ho intenzione di cominciare adesso. Ma voglio aggiungere una cosa: andrebbero fatte senza pubblicizz­arle». Chi ha riflettuto su questo fenomeno è Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e parlamenta­re di lungo corso, il quale ricorda: «La solidariet­à è silenziosa, non è pacchiana. Il danno sa qual è? Non sapendo cosa dire si getta alla folla malata la cosa più semplice».

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