Schifani: con Di Maio una sintesi è possibile Ma le idee sul lavoro mi ricordano Bertinotti
«Confidiamo nella saggezza del capo dello Stato, che sarà il vero protagonista della situazione. I partiti che hanno vinto le elezioni hanno fatto leva sulla voglia di cambiamento e sui temi della sicurezza, ma i grandi nodi del Paese sono l’occupazione, le riforme, la ripresa stabile della crescita. Occorrerà un grande sforzo di tutti per arrivare a una sintesi dei diversi programmi». Renato Schifani, ex presidente del Senato, rieletto a Palazzo Madama, esponente storico di Forza Italia, coltiva un filo di scetticismo: «Bisognerà verificare se il consenso delle nuove formazioni politiche può riuscire a trasformarsi in azione politica di governo. Ma è difficile pensare che il tema del lavoro possa essere risolto con un assegno di Stato, sono proposte che ricordano quelle minoritarie di Bertinotti».
Sintesi difficile fra voi e i 5 Stelle, ma sembra l’unica chance per andare al governo.
«Una sintesi è possibile, ma partendo dal dato incontrovertibile che il centrodestra è la coalizione che ha vinto le elezioni e che Salvini è il candidato naturale alla premiership. Di certo occorrerà un grande sforzo per coordinare politiche stataliste con le nostre politiche economiche, ovvero con programmi che hanno sempre guardato all’impresa, all’operatore commerciale, alla semplificazione burocratica».
Di Maio non ha voglia di governare con Forza Italia.
«Nessun veto è accettabile in politica quando si deve aprire un confronto. Una cosa è la sfida leale elettorale, un’altra è la seria formazione del governo. L’auspicio è che si abbassino i toni, il Paese ha bisogno di governabilità ma anche di stabilità, non di esecutivi provvisori».
FI potrebbe finire come ruota di scorta del governo.
«Salvini ha dimostrato lealtà, sarà leale anche nel parlare a nome di tutto il centrodestra. Non ci potranno essere differenze di rappresentanza nel futuro, ipotetico, governo».
Se il dialogo fra Salvini e Di Maio fallisse?
«Forza Italia, come forza a cui stanno a cuore gli interessi del Paese, ascolterà con la massima attenzione i consigli di Mattarella».
Esiste un asse privilegiato fra Lega e 5 Stelle? Nell’elezione a questore anziano della Camera sembra che la Lega abbia favorito Fraccaro.
«Mi auguro di no, anche se il dato obiettivo, nel caso specifico, lascia aperti molti dubbi e interrogativi».
FI è al minimo storico, si farà il partito unico a trazione leghista?
«No, sono ipotesi che non esistono. Berlusconi ha fondato Forza Italia e sta già lavorando a una sua riorganizzazione territoriale, tutta la classe dirigente accompagnerà questo sforzo. Una classe dirigente di primo piano, come dimostra l’elezione della Casellati alla seconda carica dello Stato: corona il percorso di un’importante carriera istituzionale, sarà un ottimo presidente».
d Mi auguro che non ci sia un asse Lega-5 Stelle, anche se sul voto dei questori mi sono venuti molti dubbi