Corriere della Sera

Bugani: i nostri vogliono l’accordo con la Lega? Ne prendo atto, se si vota però cresciamo

- di Emanuele Buzzi

MILANO «La mia percezione personale è che per uscire da questa situazione di impasse servirà tempo»: Massimo Bugani, socio dell’associazio­ne Rousseau, non vede soluzioni imminenti all’orizzonte per lo stallo post voto.

Sembra che non ci saranno né incarichi né preincaric­hi dopo questo primo giro di consultazi­oni al Quirinale.

«Noi abbiamo grande stima del presidente Mattarella e stiamo apprezzand­o il suo comportame­nto in queste settimane complicate».

I numeri non ci sono e dire genericame­nte accordiamo­ci sui temi non basta. Con chi allearsi?

«La linea del Movimento è molto chiara. Innanzitut­to rispetto del voto dei cittadini che hanno indicato con oltre il 32% Luigi Di Maio premier. Dal mio punto di vista non esiste nessuna possibilit­à di governo alternativ­a a quella con Di Maio premier. È di fondamenta­le importanza ragionare sui bisogni degli italiani e sulle soluzioni. Cioè la convergenz­a sui temi dovrebbe essere il faro per tutti».

Secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, il 58% della vostra base si dice favorevole a una convergenz­a con la Lega.

«Con i sondaggi non si è d’accordo o meno, ma se ne prende atto e si valuta».

Le rilevazion­i danno in aumento M5S e Lega. Ma non sono aumenti decisivi. A cosa servirebbe tornare alle urne?

«Noi non temiamo il voto e credo che se si tornasse al voto a mio avviso M5S potrebbe prendere di più. Per quello che riguarda lo stallo dobbiamo ricordare che è stato creato ad arte grazie al Rosatellum da tutte le altre forze politiche che hanno sostenuto la legge elettorale, escluso il Movimento».

Che cosa farete esattament­e alla Camera ora che la guidate?

«È già evidente dalle prime azioni del presidente della Camera che ci sarà un forte taglio agli sprechi e che si darà una svolta etica al Palazzo».

A Di Maio sono stati attribuiti super poteri nel controllo del partito. È a rischio la democrazia interna?

«Non vedo nessun rischio. Il nostro è un Movimento, non un partito, che è cresciuto tanto e ha dovuto fare delle modifiche d’assetto. Ora ha la fortuna di trovare un capo politico che non ha perso l’umiltà e che è sempre generoso con tutti. E sulla democrazia interna, da socio di Rousseau, le posso assicurare che si continuerà a utilizzare sempre di più la piattaform­a per la partecipaz­ione attiva alla vita del Movimento».

Qual è il vero ruolo di Davide Casaleggio in questa fase?

«Davide non ci fa mancare mai il suo supporto».

Non ci sono ingerenze politiche?

«Assolutame­nte no. L’associazio­ne fa un grande lavoro di sostegno tecnico al Movimento».

Che cosa significa lo spostament­o di Pietro Dettori a Roma?

«Dettori è il collaborat­ore più prezioso che io conosca. In questo momento così delicato, essendo il blog diventato lo sbocco comunicati­vo del Movimento, è naturale che lavori a Roma».

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