Soldi, riti, amori Il principe belga si ribella: vita di sacrifici
Lorenzo protesta con il Parlamento
C ompiuti i cinquant’anni, ha detto ai media che il suo desiderio più grande sarebbe stato quello di poter chiacchierare con un polpo, o con una mosca. «Potete immaginare per un secondo la ricchezza intellettuale del poter parlare con un polpo, di apprendere la sua esperienza, o con una mosca?». Ma oggi che di anni ne ha 54 anni, il principe Lorenzo — grande amante degli animali, fratello minore del re Filippo del Belgio, e figlio di Paola di Liegi- non è riuscito a «conversare» con i deputati del Parlamento federale, che hanno tagliato per un anno i suoi appannaggi: 46mila euro in meno su un totale di 307mila, una sforbiciata di circa il 15 per cento.
Come principe e componente della famiglia reale — aveva spiegato lui in una lettera di tre pagine consegnata agli onorevoli prima del voto — gli è impossibile lavorare per mantenersi e avere un’assistenza sociale. Ma niente da fare, la risposta è stata come uno schiaffo. Motivo del «castigo»: nel luglio 2017 Lorenzo si è recato nella sua alta uniforme della Marina, con tanto di fascia viola e candido berretto, a un ricevimento indetto dall’ambasciata cinese per i novant’anni dell’esercito della Repubblica popolare; e questo, cioè assumere impegni diplomatici senza il permesso del governo, gli era stato espressamente proibito dal premier belga, Charles Michel.
Ma il principe ha tirato dritto, come aveva fatto negli anni scorsi andando in visita da Gheddafi o in quel Congo ex belga che certo non conserva buone memorie di Bruxelles.
Stavolta, dopo i brindisi sotto la bandiera rossa, Laurent ha pubblicato sulla sua pagina Twitter — poi misteriosamente cancellata — una sua foto scattata mentre stringeva la mano agli ufficiali cinesi, davanti a un’immensa torta di compleanno.
E l’altro giorno, si è sfogato nella sua lettera ai deputati: «Devo ricordarvi che né io né la mia famiglia (Lorenzo ha una moglie “borghese” britannica e tre figli, ndr) beneficiamo della protezione sociale concessa agli altri cittadini di questo Paese?... Dopo la mia tenera infanzia, la mia esistenza è stata messa al servizio di mio fratello, della mia famiglia, e dello Stato».
E ancora: «Non ho potuto lavorare come avrei voluto, né lanciare dei progetti che avrebbero consentito la mia indipendenza. Ho dovuto perfino ottenere l’autorizzazione Al telefono Durante la Giornata nazionale del Belgio, il 20 luglio 2017, Lorenzo è stato criticato per aver controllato e usato il cellulare più di una volta per sposarmi, e ancor oggi mi fanno pagare per aver scelto una donna che amo, senza titoli né ricchezze. Questo appannaggio, che ora si parla di ridurre o sopprimere sull’onda di mode politiche o mediatiche, è il prezzo di una vita, il prezzo della mia vita, che oggi è largamente alle mie spalle».
Dopo la sforbiciata allo «stipendio» principesco, sul web sono fioccati commenti di ogni sorta: molti esultanti, ma altri quasi solidali con sua altezza. Lui ha sempre avuto una certa popolarità, nonostante le sue stravaganze come le multe per eccesso di velocità, i tuffi acrobatici, le visite fuori protocollo nelle ambasciate. O forse proprio per queste. E per il suo viso pacioccone, sotto il berretto bianco della marina.