«Io da Napoli a Parma Per vivere si impara a risparmiare»
Un trasferimento da Napoli a Parma per inseguire uno stage nel settore chimico. È la storia di Mariagrazia Iacomino, 27 anni, che oggi racconta l’esperienza che l’ha portata a fare un tirocinio nel laboratorio di una grande azienda del parmense. «Quando nasci al Sud — risponde dal treno che la sta portando a casa per le feste — già durante gli studi sai che prima o poi dovrai spostarti, è una scelta obbligata di cui siamo più meno coscienti tutti. Tra i miei quaranta colleghi di Chimica e tecnologie farmaceutiche dell’università Federico II di Napoli soltanto una ragazza è rimasta e ha trovato una chance in Campania».
Trasferirsi per uno stage non è considerato, fortunatamente, un problema. Ma porta con sé un’implicazione tutt’altro che secondaria: bisogna riuscire a mantenersi fuori casa con l’indennità di tirocinio, che per i profili come quello di Mariagrazia oscilla, in genere, tra i 700 e gli 800 euro mensili. «Devi imparare e si
La sfida Ho fatto ricerca per anni ma in azienda ci sono più possibilità, anche se le assunzioni sono un terno al lotto
comincia dividendo casa con un coinquilino e proseguendo poi con tutta una serie di economie. Per fortuna qui gli affitti che ho trovato non sono astronomici e per una stanza possono bastare anche 300 euro al mese».
A rendere la socializzazione più facile, anche se lontani da casa, ci pensa poi la piccola comunità di stagisti meridionali: a Parma sono almeno una decina sparsi tra le varie aziende del territorio e gruppi analoghi si sono organizzati in tutti i centri industriali lungo la Via Emilia. Nostalgia di Napoli a parte, la speranza condivisa dagli stagisti in trasferta è rimanere al Nord magari con uno stipendio più dignitoso.
«Ho fatto ricerca per anni, andare avanti con le borse di studio era impossibile. In azienda ci sono più possibilità anche se le assunzioni sono un terno al lotto. Devi trovarti al posto giusto nel momento giusto».