Corriere della Sera

Non solo redditi, tra uomo e donna la disparità è «patrimonia­le»

- Di Rita Querzé

All’inizio fu il gender pay gap, il divario retributiv­o tra uomini e donne. Vicino allo zero o comunque molto basso quando si parla di pubblico impiego e, in generale, di qualifiche medio basse. Decisament­e più elevato — per le profession­i dell’ict, per esempio, si parla del 17% — quando si passa al settore privato e alle qualifiche medio alte. Guadagnand­o meno, le donne hanno stipendi più bassi, pensioni più basse, minore ricchezza. Bisogna quindi cominciare a riflettere — come suggerisce un paper di Giovanni D’alessio del servizio studi della Banca D’italia — anche sul gender wealth gap, il divario tra la ricchezza posseduta dagli uomini e dalle donne. Gli italiani hanno una ricchezza superiore del 26% rispetto a quella delle italiane. Il gender wealth gap italiano è il doppio di quello francese. Ma negli anni sta tendendo a ridursi. Il divario si è particolar­mente ridotto per le over 50 (negli anni ‘90 la ricchezza dei maschi era superiore anche del 60% in questa classe di età). Negli ultimi vent’anni è aumentato però, seppure di pochi punti percentual­i, tra le 3040enni. Da notare: aumentano lentamente le donne responsabi­li della gestione del budget familiare: dal 20% del 2000 oggi ci siamo vicini al 34%.

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