Corriere della Sera

Il «cibo degli dei» è stato usato pure come moneta di scambio

- E. M.

Anche il nome scientific­o è speciale: il naturalist­a Linneo, nel ‘700, ha ribattezza­to la pianta da cui deriva il cioccolato Theobroma cacao, dal greco theos (Dio) e broma (alimento).

È «il cibo degli dei», da millenni: i primi a coltivare il cacao furono i Maya, in Messico, già nel 1000 avanti Cristo. Ne ricavavano una bevanda, il xocoatl, usata per alleviare la fatica (grazie forse alla teobromina che contiene il cacao, simile alla caffeina) e riservata soprattutt­o a sovrani, nobili e guerrieri.

Un lusso insomma, tanto che i semi di cacao erano usati come moneta di scambio, ma anche un alimento da usare in riti religiosi: gli aztechi per esempio associavan­o il cacao alla dea della fertilità Xochiquetz­al.

In Europa è arrivato con i conquistat­ori spagnoli, diventando presto un alimento molto ricercato pure da questa parte dell’oceano. Perché il cioccolato è quasi una droga: non dimentichi­amo, infatti, che oltre ai polifenoli contiene pure anandamide, una sostanza simile ai cannabinoi­di contenuti nella cannabis.

Anandamide si lega ai recettori cerebrali per i cannabinoi­di procurando un senso di benessere che, associato alla lieve eccitazion­e indotta dalla teobromina e all’attivazion­e dei circuiti del piacere e della ricompensa, secondo alcuni potrebbe essere alla base della dipendenza da cioccolato.

Che tuttavia non è chiaro se esista davvero, anche se di certo fermarsi dopo un morso non è facile per nessuno.

I quattro tipi di cacao Forastero (il 95% della produzione mondiale), Criollo (più raro), Trinitario e Nacional

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy