Corriere della Sera

Combattent­e, controvers­a Addio a Winnie Mandela

Ex moglie di Nelson, fu tra i leader anti apartheid, aveva 81 anni

- di Monica Ricci Sargentini

Èstata una delle figure simbolo del nuovo Sudafrica. Si è spenta a 81 Winnie Madikizela. Era stata la seconda moglie di Nelson Mandela e con lui aveva sfidato e poi sconfitto il regime dell’apartheid. Un’immagine in seguito macchiata dalle accuse di omicidi, torture e rapimenti.

Bella, appassiona­ta, violenta, rivoluzion­aria. Il Sudafrica piange la donna che molti consideran­o la «Madre della Nazione»: Nomzamo Winifred Zanyiwe Madikizela, meglio conosciuta come Winnie Mandela, è morta ieri pomeriggio ad 81 anni nell’ospedale Netcare Milkpark di Johannesbu­rg dopo una lunga malattia. Nel 1957 aveva incontrato Nelson Mandela alla fermata di un autobus. Lui aveva 40 anni, tre figli e una moglie. Lei era una giovane assistente sociale di 21 anni, già molto politicizz­ata. «Fui colpito dalla sua bellezza» scrisse lui nella sua autobiogra­fia Lungo cammino verso la libertà.

Si sposarono il 14 giugno del 1958 anche se il vero amore della loro vita era un ideale: «Non abbiamo mai fatto veramente una vita di famiglia — ha scritto nella sue memorie — La lotta contro l’apartheid veniva prima». «Io sono sempre stata sposata all’anc. È stato il miglior matrimonio che abbia avuto» diceva spesso.

Lui finì in prigione nel 1964, per 27 anni. Lei, coraggiosa­mente, prese il testimone della sua battaglia per l’emancipazi­one dei neri e delle donne. Si batté strenuamen­te contro l’oppressore. Fu imprigiona­ta. Minacciata. Esiliata. «Sono il simbolo vivente della paura dell’uomo bianco» diceva lei mentre diplomatic­i, simpatizza­nti e giornalist­i facevano a gara per andarla a trovare nella cittadina per soli bianchi di Brandfort, dove era costretta a vivere.

Il momento di maggiore gloria Madikizela-mandela l’ha raggiunto l’11 febbraio del 1990 quando è uscita dalla prigione Victor Vester di Città del Capo tenendo per mano il marito. Quattro anni lui sarebbe diventato presidente del Paese, coronando il sogno di entrambi. Ma è proprio nel momento del trionfo che l’immagine di Winnie comincia ad offuscarsi.

Nel 1989 le sue guardie del corpo se la presero con un ragazzino di 14 anni, Stompie Seipei, che poi fu trovato con la gola tagliata ad un passo dalla sua casa a Soweto. La leadership dell’anc insorse e la accusò di aver creato un clima di terrore nel quartiere con i suoi attivisti che mettevano pneumatici pieni di benzina intorno al collo di presunte spie o nemici. Il marito, che era ancora in prigione, la sostenne. Ma nel 1991, dopo il suo rilascio, lei fu condannata a sei anni di prigione per il rapimento di Seipei, la pena in appello fu ridotta a una multa.

È l’inizio del declino. Lei e Mandela si separarono nel 1992 ma quando fu eletto presidente lui non le negò un posto nel governo, tuttavia l’anno dopo la cacciò per accuse di corruzione. La coppia divorziò nel 1996 in modo astioso con lui che l’accusava di adulterio.

Nell’ora della morte a Madikizela-mandela viene riconosciu­to il posto nella storia che ha sempre meritato al di là della sua vita sregolata, degli amanti, delle azioni sanguinari­e del suo gruppo di attivisti. In tanti, ieri, le hanno voluto rendere omaggio. «Abbiamo perso una madre, una nonna, una compagna — ha detto il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa -. Lei era la voce della sfida e della resistenza, il simbolo del desiderio di libertà del nostro popolo».

L’arcivescov­o sudafrican­o e Nobel per la pace Desmond Tutu ha ricordato come Winnie «rifiutò di farsi piegare dalla reclusione di suo marito, dalle continue molestie contro la sua famiglia da parte delle forze di Sicurezza». «Voglio dire molto chiarament­e che Winnie è la mia eroina e che la rispetto grandement­e» ha detto Graca Machel, la vedova di Nelson Mandela, morto nel 2013 .

E, per una volta, l’ombra dell’ingombrant­e ex marito si allontana. «Io non sono un prodotto di Mandela. Io sono il prodotto delle masse del mio Paese e il prodotto del mio nemico», disse una volta.

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Nelson Mandela e la moglie Winnie camminano mano nella mano: è l’11 febbraio 1990 e dopo 27 anni Madiba lascia la prigione di Cape Town
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A sinistra Mandela con l’ex moglie a Città del Capo. Sopra Winnie al Congresso dell’anc nel 2017 (Reuters)
Insieme A sinistra Mandela con l’ex moglie a Città del Capo. Sopra Winnie al Congresso dell’anc nel 2017 (Reuters)

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